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Il caso
04 Febbraio 2025 - 06:38
Operai al lavoro - archivio
BRINDISI - La crisi industriale che sta travolgendo Brindisi si fa sempre più grave, lasciando centinaia di lavoratori in bilico e un futuro occupazionale incerto. Dopo decenni in cui grandi gruppi come Enel ed Eni hanno operato sul territorio beneficiando di fondi pubblici, oggi la città si ritrova con un’economia fragile e senza un chiaro piano industriale per il rilancio.
È quanto denuncia, in una nota, Claudio Capodieci, Segretario Generale FAILM, la Federazione Autonoma Italiana Lavoratori Metalmeccanici Servizi Terziario.
Di fronte a questa emergenza, la reazione della classe politica locale appare debole e priva di azioni incisive. Le istituzioni - prosegue la nota - sembrano piegarsi di fronte alle multinazionali, senza mettere in campo soluzioni concrete per salvaguardare l’occupazione. Anche le proteste dei lavoratori, seppur animate dalla volontà di difendere il diritto al lavoro, risultano disorganizzate e prive di una strategia chiara, con rivendicazioni che spesso non arrivano nemmeno alle sedi opportune prima di trasformarsi in vertenze.
Per far fronte a questa situazione, la FAILM, attraverso la propria rappresentanza sindacale nel settore della cantieristica petrolchimica, ha inviato una richiesta formale al Prefetto, al Presidente della Provincia e al Sindaco di Brindisi per l’istituzione immediata di un tavolo di crisi. L’incontro dovrà coinvolgere tutti gli attori chiave: ENI Versalis, Confindustria, Confapi, le aziende del petrolchimico e le parti sociali, con l’obiettivo di ottenere impegni concreti per i lavoratori indiretti, spesso esclusi dalle trattative e trattati come “figli di un Dio minore”.
La FAILM ha delineato una serie di priorità che dovranno essere affrontate nel tavolo di confronto:
Il sindacato chiede alle istituzioni un intervento immediato, affinché la trattativa venga avviata con uno spirito costruttivo e partecipativo. Il futuro dell’occupazione a Brindisi non può essere lasciato nelle mani esclusive delle multinazionali, ma deve essere oggetto di un confronto trasparente e condiviso tra tutte le parti coinvolte.
La FAILM attende ora una convocazione urgente, consapevole che solo soluzioni concrete e tempestive potranno garantire dignità e sicurezza ai lavoratori di un settore che ha già pagato un prezzo altissimo alla crisi.
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