Cerca

Cerca

Il caso

Crisi industriale a Brindisi: chiesto un vertice urgente per salvare l’occupazione

Il sindacato Failm in pressing su istituzioni e aziende: “Servono risposte immediate per i lavoratori del petrolchimico”

Operai al lavoro

Operai al lavoro - archivio

BRINDISI - La crisi industriale che sta travolgendo Brindisi si fa sempre più grave, lasciando centinaia di lavoratori in bilico e un futuro occupazionale incerto. Dopo decenni in cui grandi gruppi come Enel ed Eni hanno operato sul territorio beneficiando di fondi pubblici, oggi la città si ritrova con un’economia fragile e senza un chiaro piano industriale per il rilancio.

È quanto denuncia, in una nota, Claudio Capodieci, Segretario Generale FAILM, la Federazione Autonoma Italiana Lavoratori Metalmeccanici Servizi Terziario.

Politica assente e mobilitazioni senza strategia

Di fronte a questa emergenza, la reazione della classe politica locale appare debole e priva di azioni incisive. Le istituzioni - prosegue la nota - sembrano piegarsi di fronte alle multinazionali, senza mettere in campo soluzioni concrete per salvaguardare l’occupazione. Anche le proteste dei lavoratori, seppur animate dalla volontà di difendere il diritto al lavoro, risultano disorganizzate e prive di una strategia chiara, con rivendicazioni che spesso non arrivano nemmeno alle sedi opportune prima di trasformarsi in vertenze.

La FAILM chiede un tavolo di confronto immediato

Per far fronte a questa situazione, la FAILM, attraverso la propria rappresentanza sindacale nel settore della cantieristica petrolchimica, ha inviato una richiesta formale al Prefetto, al Presidente della Provincia e al Sindaco di Brindisi per l’istituzione immediata di un tavolo di crisi. L’incontro dovrà coinvolgere tutti gli attori chiave: ENI Versalis, Confindustria, Confapi, le aziende del petrolchimico e le parti sociali, con l’obiettivo di ottenere impegni concreti per i lavoratori indiretti, spesso esclusi dalle trattative e trattati come “figli di un Dio minore”.

Le richieste del sindacato

La FAILM ha delineato una serie di priorità che dovranno essere affrontate nel tavolo di confronto:

  • Garanzie occupazionali: mappatura esatta dei lavoratori coinvolti e piani di ricollocazione o riqualificazione per chi rischia il licenziamento.
  • Tutele sociali ed economiche: impegno concreto da parte di ENI per fornire ammortizzatori sociali nei periodi di transizione.
  • Valorizzazione delle competenze: riconoscimento delle professionalità acquisite e loro inclusione nei programmi di riconversione industriale.
  • Trasparenza sui piani futuri: chiarezza sulle prospettive industriali e sugli impatti occupazionali delle dismissioni in atto.
  • Istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio: strumento essenziale per seguire l’evoluzione della crisi e garantire la tutela dei lavoratori nel tempo.

Un appello alle istituzioni: “Il lavoro non può dipendere solo dalle multinazionali”

Il sindacato chiede alle istituzioni un intervento immediato, affinché la trattativa venga avviata con uno spirito costruttivo e partecipativo. Il futuro dell’occupazione a Brindisi non può essere lasciato nelle mani esclusive delle multinazionali, ma deve essere oggetto di un confronto trasparente e condiviso tra tutte le parti coinvolte.

La FAILM attende ora una convocazione urgente, consapevole che solo soluzioni concrete e tempestive potranno garantire dignità e sicurezza ai lavoratori di un settore che ha già pagato un prezzo altissimo alla crisi.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori