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Puglia

Clima impazzito in Puglia: nubifragi, tempeste di fulmini e vento hanno devastato città e campagne

Coldiretti lancia l'allarme: raccolti dimezzati, costi alle stelle e aziende a rischio chiusura

Nubifragio

Nubifragio

BARI - La Puglia è stretta nella morsa del clima impazzito. Nubifragi, tempeste di fulmini e vento hanno devastato città e campagne, con incendi e alberi caduti nel Salento, allagamenti e smottamenti nel barese. Eventi estremi che si abbattono su un territorio già fragile, provato da oltre un anno di siccità persistente. A lanciare l'allarme è Coldiretti Puglia, che denuncia una situazione di emergenza senza precedenti.

Solo nel 2025 si contano già 5 episodi di eventi violenti, che si aggiungono ai 157 registrati nel 2024, tra nubifragi, grandinate, tempeste di vento e tornado. Un bollettino di guerra che testimonia la fragilità del territorio e l'intensità dei cambiamenti climatici in atto.

Gli effetti del maltempo si sommano a quelli della siccità, con cali a doppia cifra per alcune produzioni simbolo, dal grano all'olio d'oliva. La Regione ha richiesto al Ministero la dichiarazione di stato di calamità naturale per l'intero territorio regionale, nel tentativo di arginare i danni.

La mancanza di acqua ha fatto schizzare alle stelle i costi di carburante per l'irrigazione, mettendo in difficoltà tutte le colture in campo. Una situazione drammatica, con raccolti dimezzati dalle ciliegie al grano, dal miele alle olive.

La crisi idrica ha causato un crollo del foraggio verde nei pascoli, costringendo gli allevatori ad aumentare i costi per l'acquisto di mangimi. Anche gli apicoltori hanno subito perdite ingenti, con le api stremate dalla mancanza di cibo.

La campagna di raccolta delle olive è stata compromessa dalla siccità, con un crollo di oltre il 40% delle quantità rispetto all'anno precedente. Un dato allarmante che mette a rischio un settore cruciale per l'economia pugliese.

Coldiretti chiede un intervento urgente a sostegno del settore, a partire dalle scelte di politica europea. Un passo avanti è arrivato dalla Commissione Europea, che ha accolto una richiesta di Coldiretti, modificando il regolamento "de minimis" per il settore agricolo. Una misura che raddoppia la soglia di aiuti di piccola entità, consentendo agli Stati di sostenere le filiere in crisi.

Ma per garantire la sovranità alimentare europea, Coldiretti sottolinea la necessità di intervenire sulle risorse della Politica agricola comune, assicurando che vadano solo ai veri agricoltori. Una misura essenziale per ridurre la vulnerabilità dell'Europa e difendere l'"eccezionalismo agricolo", ovvero l'attenzione particolare data all'agricoltura e al cibo, elementi fondamentali per la sicurezza e la sovranità nazionale.

La perdita di ogni metro quadrato di produzione agricola europea ha effetti negativi anche dal punto di vista dell'ambiente e della salute, con un aumento delle emissioni, un arretramento dei presidi ambientali e minori sicurezze per i cittadini.

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