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Il fatto
01 Febbraio 2025 - 06:23
Una veduta aerea di Bari Vecchia
BARI - La giudice per le indagini preliminari di Bari, Valeria Isabella Valenzi, ha convalidato l'arresto e disposto i domiciliari per Loreta e Christian Capriati, rispettivamente 32 e 20 anni, fermati dai carabinieri nella notte tra il 28 e il 29 gennaio a Bari vecchia. I due, nipoti del boss Antonio Capriati, sono stati sorpresi in possesso di una pistola con colpo in canna, 8 proiettili, 11 grammi di marijuana suddivisi in 10 dosi, 4 grammi di cocaina in quattro 'cipolline' e 150 euro in contanti.
Il denaro è stato rinvenuto in un borsello che Christian Capriati aveva con sé, mentre la droga e l’arma erano nelle mani della cugina Loreta. La pistola, una semiautomatica, è risultata rubata nel 2020 a Casoria (Napoli) e, al momento del controllo, era pronta a sparare, senza sicura.
Durante il blitz, Christian Capriati si è assunto la responsabilità, dichiarando ai militari che arma e droga fossero sue e di averle affidate alla cugina solo per un momento. Sarebbe stato lui stesso, durante il controllo, a dire a Loreta di consegnare il tutto. Il ventenne è noto agli inquirenti per il suo coinvolgimento nel traffico di droga, mentre la cugina risulta incensurata.
A entrambi sono stati contestati i reati di detenzione abusiva di arma da fuoco, ricettazione e detenzione di stupefacenti. Il giudice ha riconosciuto la loro pericolosità sociale e il rischio di reiterazione del reato, disponendo per entrambi la misura degli arresti domiciliari. Dopo il fermo, Loreta era stata condotta nella sezione femminile del carcere di Trani.
I due giovani appartengono a una delle famiglie storiche della criminalità barese. Loreta è figlia di Domenico 'Mimmo' Capriati, assassinato nel 2018 con dodici colpi di mitraglietta – un omicidio per il quale Domenico Monti e Maurizio Larizzi sono stati condannati all'ergastolo in primo grado. Christian, invece, è figlio di Raffaele 'Lello' Capriati, ucciso il 1° aprile 2024 mentre si trovava in auto nel quartiere Torre a Mare.
L’arresto dei due conferma come la Bari vecchia resti al centro di dinamiche criminali legate alla faida tra clan e al traffico di armi e droga.
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