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Bari

Regione Puglia, tagli per 193 milioni: a rischio sicurezza del territorio, scuole e infrastrutture

Cancellati dal Governo nazionale gli investimenti previsti fino al 2034 per opere fondamentali. Emiliano e Amati: “Scelta ingiusta, servono risposte dalla politica”

La sede della Presidenza della Regione Puglia a Bari

La sede della Presidenza della Regione Puglia a Bari

BARI - La Regione Puglia è costretta a rinunciare a un pacchetto di investimenti strategici del valore di 193,6 milioni di euro a causa delle nuove disposizioni della legge di bilancio statale. La Giunta ha approvato una delibera che sancisce il definanziamento di una serie di interventi essenziali, inizialmente previsti tra il 2027 e il 2034, ma ora cancellati.

Le risorse avrebbero dovuto finanziare opere di messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico, il potenziamento della viabilità e dei porti, interventi per la riduzione dell’inquinamento ambientale, la ristrutturazione delle scuole, oltre a progetti di rigenerazione urbana, riconversione energetica e bonifica di siti inquinati.

I fondi erano stati stanziati dalla legge nazionale 145 del 2018, ma sono stati azzerati dalla legge di bilancio per il 2025, approvata di recente. Dal 2021 a oggi sono stati già assegnati e utilizzati 133,9 milioni di euro, mentre rimane disponibile solo il finanziamento per il 2026, pari a 21,1 milioni.

Il presidente della Regione Michele Emiliano e l’assessore al Bilancio Fabiano Amati hanno espresso forte preoccupazione per l’impatto di questa decisione. "Nel nostro Paese manca ancora un'adeguata attenzione alla sicurezza del territorio, degli edifici scolastici e delle infrastrutture stradali", hanno dichiarato, sottolineando come le risorse inizialmente previste vengano progressivamente ridotte, nonostante l’importanza di questi interventi.

La Regione si appella ora ai parlamentari della maggioranza di governo nazionale affinché si intervenga per ripristinare i finanziamenti. "Ogni volta che si vota una norma di definanziamento senza prima qualificare la spesa pubblica o ridurre gli sprechi, si sacrificano diritti fondamentali, come quello alla sicurezza e alla vita stessa", hanno denunciato Emiliano e Amati, chiedendo una revisione della misura per evitare conseguenze pesanti sul territorio.

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