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Lecce
29 Gennaio 2025 - 10:09
Guardia di Finanza
LECCE - Il Salento è scosso da un'inchiesta che getta ombre inquietanti sulla gestione della cosa pubblica in diversi comuni della provincia di Lecce. Al centro dell'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Lecce e portata avanti dalla Guardia di Finanza, un presunto sistema corruttivo che avrebbe pilotato l'assegnazione di appalti pubblici, coinvolgendo direttamente tre sindaci e una ventina di imprenditori.
Un patto corrotto
Secondo le accuse della Guardia di Finanza, gli indagati avrebbero creato una fitta rete di relazioni tra politica e impresa, finalizzata a favorire determinate aziende nelle gare d'appalto, in cambio di tangenti, appoggi elettorali o altri vantaggi. Un meccanismo che avrebbe funzionato a lungo, permeando l'amministrazione di diversi comuni e compromettendo la corretta gestione del denaro pubblico.
Ruffano, l'epicentro dell'inchiesta
A destare particolare preoccupazione è la posizione di Antonio Rocco Cavallo, sindaco di Ruffano. A differenza degli altri due primi cittadini coinvolti, per i quali è stata richiesta la misura cautelare degli arresti domiciliari, per Cavallo la Procura ha chiesto il carcere. Le accuse a suo carico sono particolarmente gravi: corruzione, turbata libertà degli incanti, falso, truffa aggravata e frode nelle pubbliche forniture.
La reazione della politica
La notizia dell'arresto del sindaco di Ruffano ha scosso profondamente la comunità locale. Il gruppo consiliare di opposizione, Agire Insieme composto da Massimo Cantoro, Abramo Meraglia e Anna Clara Deodati, ha immediatamente chiesto le dimissioni di Cavallo, sottolineando la gravità delle accuse e l'urgenza di ristabilire la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Massimo Cantoro, capogruppo di Agire Insieme Ruffano
«Le recenti vicende giudiziarie ci lasciano profondamente scossi. La notizia, riportata dagli organi di stampa, della richiesta di arresto per il sindaco Cavallo ha destabilizzato l’intera comunità, sollevando interrogativi legittimi che non possono essere ignorati», ha dichiarato Massimo Cantoro, capogruppo di Agire Insieme.
I sindaci di Maglie e Sanarica
Gli altri sindaci coinvolti sono Ernesto Toma, sindaco di Maglie, insieme a Marco Sticchi, vice sindaco e assessore con delega all’Urbanistica, Lavori Pubblici, Verde Pubblico; Salvatore Sales, sindaco del Comune di Sanarica, insieme all’assessore Dario Andrea Strambaci. Secondo l’accusa, sindaco e assessore avrebbero cucito su misura una serie di bandi. Tra i quali l’appalto denominato “Centro comunale di Raccolta differenziato dei rifiuti” per un importo di 300mila euro.
Un sistema da smantellare
L'inchiesta sulla corruzione nel Salento ha aperto una falla nel sistema, mettendo a nudo un meccanismo perverso che ha corrotto le istituzioni e danneggiato la collettività. È fondamentale che la giustizia faccia il suo corso e che tutti i responsabili siano chiamati a rispondere delle proprie azioni.
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