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Giornata della Memoria

Lecce, il vicesindaco Anguilla: "La memoria, un impegno per il futuro"

Un appello a custodire e trasmettere il ricordo delle vittime della Shoah come monito per l'umanità

Il vicesindaco di Lecce Roberto Giordano Anguilla interviene sul Giorno della Memoria

Il vicesindaco di Lecce Roberto Giordano Anguilla interviene sul Giorno della Memoria

LECCE - La Giornata della Memoria non è solo un momento per commemorare le vittime della Shoah, ma rappresenta un’occasione per riflettere sul valore stesso del ricordo. Così si è espresso il vicesindaco di Lecce, Roberto Giordano Anguilla, sottolineando l’importanza di questo appuntamento che ogni anno riporta alla luce uno dei capitoli più bui della storia.

Il significato del 27 gennaio
"Il 27 gennaio 1945, con la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz da parte delle truppe sovietiche, il mondo scoprì l’orrore dei campi di sterminio. Da allora questa data è diventata un simbolo universale, un monito per l’umanità intera affinché simili tragedie non si ripetano", ha dichiarato Anguilla, ricordando come il ricordo sia un atto di responsabilità verso il passato e un impegno per il futuro.

La memoria come ponte tra generazioni
"La Shoah non è stata un episodio casuale o frutto di un momento di follia collettiva, ma il risultato di una costruzione ideologica basata sull’odio e sull’indifferenza. Ricordare non significa solo rendere giustizia alle vittime, ma assumersi la responsabilità di imparare dal passato. La memoria è un ponte che unisce le generazioni, insegnando valori fondamentali come umanità, dignità e rispetto reciproco".

Un monito contro l’indifferenza
Il vicesindaco ha citato Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, che ha più volte sottolineato come "la vera minaccia non sia solo chi odia, ma chi resta indifferente". Questo, ha spiegato Anguilla, è un messaggio chiaro: non possiamo chiudere gli occhi di fronte alle ingiustizie, piccole o grandi che siano. Anche i segnali più lievi di odio o discriminazione devono essere contrastati, perché possono degenerare in tragedie.

Il ruolo cruciale delle nuove generazioni
Anguilla ha rivolto un appello ai giovani, chiamati a raccogliere l’eredità di chi ha vissuto in prima persona l’orrore della Shoah. "Viviamo un’epoca in cui i testimoni diretti stanno scomparendo, e il peso della memoria rischia di affievolirsi. È nostro compito e delle nuove generazioni mantenere vivo questo ricordo, attraverso l’educazione, il dialogo e la conoscenza".

La memoria, ha aggiunto, non deve essere solo un concetto astratto, ma un’esperienza viva. Visite ai luoghi della memoria, letture, film e incontri sono strumenti fondamentali per coinvolgere e sensibilizzare le coscienze.

Un invito all’azione
"La Giornata della Memoria non può limitarsi a essere una celebrazione. È un richiamo all’azione, un invito a diventare cittadini attivi e responsabili, pronti a difendere i valori di giustizia, solidarietà e pace".

Concludendo il suo intervento, Anguilla ha citato Primo Levi: "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario". Questo, ha sottolineato, è il compito di ciascuno di noi: conoscere, ricordare e agire affinché ciò che è accaduto non si ripeta mai più. La memoria resta il più potente antidoto contro l’odio e l’indifferenza, e tocca a tutti noi custodirla e trasmetterla.

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