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Il caso

Nuovo ospedale di Monopoli-Fasano, il nodo del personale. L'altolà di Brindisi

Preoccupazione per il rischio di impoverire ulteriormente gli ospedali delle province di Brindisi e Bari

Corsia di ospedale

Corsia di ospedale

BRINDISI - L’apertura del nuovo ospedale Monopoli-Fasano, prevista per i prossimi mesi, sta già suscitando un acceso dibattito tra politica, istituzioni e territorio. Da un lato, si celebra il traguardo rappresentato da una struttura sanitaria moderna, capace di ampliare l’offerta di cure in Puglia. Dall’altro, emergono preoccupazioni per il rischio di impoverire ulteriormente gli ospedali delle province di Brindisi e Bari, già in difficoltà per la carenza di personale.

La posizione del consigliere Maurizio Bruno
A sollevare la questione è Maurizio Bruno, consigliere regionale del Partito Democratico e presidente del Comitato regionale di Protezione Civile, che prende una posizione netta: "I medici e gli infermieri degli ospedali di Brindisi, Francavilla e Ostuni non si toccano". Bruno respinge con fermezza l’ipotesi, avanzata dal consigliere regionale Fabiano Amati, di trasferire personale sanitario dagli ospedali brindisini per rendere operativo il nuovo nosocomio di Monopoli-Fasano.

"La sanità a Brindisi sta già vivendo un momento di enorme difficoltà sul fronte del personale e dell’organizzazione dei reparti," sottolinea Bruno. "Un nuovo ospedale deve essere un’opportunità aggiuntiva, non il risultato di un gioco delle tre carte in cui si svuotano altre strutture. Per reclutare medici e infermieri ci sono concorsi e graduatorie, non possiamo danneggiare i presidi esistenti."

Bruno ricorda inoltre la proposta di costruire un nuovo ospedale per l’intera provincia brindisina. "Quell’appello è caduto nel vuoto, e oggi si pensa addirittura di andare nella direzione opposta. Non è una strada percorribile."

Il parere della Commissione Sanità regionale
Anche Mauro Vizzino, presidente della Commissione regionale Sanità, si oppone a soluzioni che prevedano lo spostamento di personale dagli ospedali brindisini. "L’avvio del nuovo ospedale Monopoli-Fasano rappresenta un traguardo importante, ma è impensabile impoverire ulteriormente una provincia già martoriata," afferma Vizzino. "Nei nostri ospedali si compiono salti mortali per garantire assistenza. Prima di avanzare proposte irrealizzabili, bisognerebbe conoscere meglio il contesto."

La visione del consigliere Tommaso Gioia
Di diverso tono l’intervento di Tommaso Gioia, consigliere per la Sanità del Presidente della Regione Puglia. Pur condividendo l’entusiasmo per la nuova struttura, Gioia respinge le critiche su presunti trasferimenti di personale dai "vecchi ospedali", considerandole infondate. "I contratti di lavoro non consentono trasferimenti forzati. Chi utilizza questi argomenti crea solo confusione," dichiara Gioia.

Gioia rivendica l’importanza del nuovo ospedale e difende le strutture esistenti, come l’ospedale di Ostuni, per il quale la Regione ha già investito oltre venti milioni di euro. "Non permetteremo tentativi di far fallire questo progetto. I reparti di Pneumologia e Medicina Interna, insieme alle eccellenze di Ortopedia e Chirurgia, dimostrano che Ostuni è un presidio sanitario di primo livello."

Sanità pugliese: aggiungere, non sottrarre
Il dibattito sul nuovo ospedale Monopoli-Fasano riflette un problema strutturale della sanità pugliese: la necessità di conciliare crescita e innovazione con il rafforzamento delle realtà esistenti. "La sanità deve aggiungere, non togliere," conclude Gioia, invitando a evitare polemiche e concentrarsi sulle soluzioni.

Mentre si avvicina l’apertura della nuova struttura, resta da capire come la Regione e le Asl di Bari e Brindisi riusciranno a bilanciare le risorse per garantire un servizio sanitario equo ed efficiente su tutto il territorio. La sfida non è solo organizzativa, ma anche politica: il successo del nuovo ospedale dipenderà dalla capacità di rafforzare l’intero sistema senza sacrificare nessuno dei suoi elementi.

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