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Il caso

Tre operatrici sanitarie aggredite al Moscati

Un nuovo episodio di violenza. La Cgil: «Servono misure per tutelare il personale»

Ospedale Moscati di Taranto - foto Francesco Manfuso

Ospedale Moscati di Taranto - foto Francesco Manfuso

Ancora un episodio di violenza in ospedale. Questa volta al Moscati, dove tre infermiere sono state aggredite da un paziente ricoverato.

«Abbiamo appreso in queste ore - dichiarano Cristina Fama e Cosimo Sardelli, rispettivamente segretaria provinciale e segretario generale della Cgil Funzione Pubblicadell'ennesimo episodio di aggressione fisica ai danni di tre operatrici sanitarie all'interno del P.O. Moscati. Operatrici che sono state costrette a far ricorso alle cure del punto di primo intervento dello stesso ospedale a causa dell'aggressione subita da un paziente ricoverato in evidente stato di alterazione psico-fisica, peraltro solo al termine del turno perché completamente sole nel reparto. Senza personale medico, socio sanitario né ausiliario».

«Per l'ennesima volta - affermano i due segretari sindacali - le lavoratrici si sono ritrovare da sole, abbandonate da tutti e non tutelate. Si continua, infatti, a parlare insistentemente del fenomeno delle aggressioni, sempre più dilagante, come un fenomeno inaccettabile ma è del tutto evidente che le attuali misure quali l'inasprimento della pena e le linee guida ministeriali e regionali non sono servite a nulla. Ci troviamo ancora una volta ad essere inondati da parole di sconforto, di indignazione, di solidarietà... ma ancora poco si fa concretamente per proteggere il personale sanitario».

«È evidente, inoltre - continuano Fama e Sardelli - che la ASL Taranto non abbia ancora proceduto ad una capillare informazione e formazione a tutto il personale sia per la eventuale prevenzione che per la gestione degli episodi di aggressione. Siamo consapevoli della complessità del problema ma non possiamo più stare fermi a guardare! Prendiamoci cura di chi ci cura!»

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