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Bari

Intervento chirurgico tardivo, chiesto il processo per tre medici accusati di omicidio colposo

La vicenda riguarda la morte di un 62enne barese deceduto nella struttura il 23 aprile scorso

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L'ospedale Miulli di Acquaviva delle fonti - archivio

BARI - La Procura di Bari, ha richiesto il rinvio a giudizio per il direttore del reparto di Gastroenterologia ed Endoscopia dell'ospedale "Miulli" di Acquaviva delle Fonti, Francesco Decembrino, e per i dirigenti medici Nicola Castellaneta e Domenica Firenti, con l'accusa di omicidio colposo in ambito sanitario. La vicenda riguarda la morte del 62enne barese Paolo de Scisciolo, deceduto nella struttura il 23 aprile scorso.

Secondo l’indagine, nonostante una colonscopia di controllo avesse evidenziato già dal 26 marzo la necessità di un intervento chirurgico di colectomia come unica alternativa terapeutica dopo il fallimento della terapia farmacologica, i medici avrebbero omesso di disporre tempestivamente l’operazione, proseguendo invece con il trattamento farmacologico.

Questa decisione avrebbe causato un grave peggioramento clinico, portando all’insorgenza di un megacolon tossico che ha determinato il decesso del paziente per shock settico. L’intervento chirurgico, ritenuto necessario, è stato effettuato solo il 19 aprile, risultando ormai inefficace per salvare la vita di De Scisciolo.

I tre medici, che si sono alternati nei turni durante il ricovero della vittima, rischiano ora di finire a processo. L’udienza preliminare è fissata per il 5 febbraio 2025, davanti al gup Francesco Vittorio Rinaldi.

La famiglia del 62enne è rappresentata dall’avvocato Mario Malcangi.

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