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Ambiente
03 Dicembre 2024 - 06:30
Il fiume Tara (foto d'archivio)
Nasce il Comitato per la salvezza del fiume Tara. In una nota, il neo costituito Comitato spiega le ragioni del “no” al progetto per la realizzazione del dissalatore nei pressi della foce del fiume.
«Come è noto, è in itinere, su iniziativa della giunta regionale pugliese, un progetto per la costruzione di un grande dissalatore alla foce del fiume Tara previsto tra i progetti finanziati dal Pnrr. Questo dissalatore, che nelle intenzioni della Regione Puglia dovrebbe essere il più grande d’Europa, dovrebbe essere costruito alla foce del fiume Tara poiché la salinità del fiume è minore rispetto alla sua naturale ubicazione in mare e questo renderebbe meno costose la costruzione e la gestione del mega impianto».
«Il dissalatore, come logica e buon senso vorrebbero, dovrebbe essere costruito in mare non alla foce di un fiume. Ora tenuto conto che dallo stesso fiume l’Ilva emunge il 5% dell’acqua per gli usi legati all’industria e che tutto intorno gli agricoltori attingono attraverso pozzi artesiani, la maggior parte dei quali abusivi, l’acqua per irrigare i loro campi, posto che la portata del fiume è modesta, con la costruzione del dissalatore il fiume Tara sarebbe ben presto prosciugato e destinato a scomparire. Ora a prescindere dal valore storico e simbolico del fiume Tara per ragioni identitarie caro alla storia della città di Taranto per essere legato alla leggenda della sua fondazione e all’origine stessa del suo nome, la costruzione del dissalatore si configurerebbe come un disastro ambientale poiché distruggerebbe un ecosistema importante, uno dei pochi sistemi idrici della provincia di Taranto oltre che un’oasi ambientale di notevole pregio. Occorre mobilitarsi per impedire questo ennesimo scempio perpetrato ancora una volta ai danni della città di Taranto, salvare l’ecosistema rappresentato dal fiume e lavorare al contrario per un Progetto per un parco dei fiumi carsici (il Tara è un fiume carsico) del comprensorio che comprenderebbe oltre al Tara il Galeso, il Cervaro, il Patemisco, il Lenne e altri corsi d’acqua di origine carsica presenti sul nostro territorio dando luogo ad un percorso ambientale tutelato ambientalisticamente. Questo tutelerebbe un bene ambientale di grande valore storico ma rappresenterebbe anche un investimento su una notevole risorsa economica rappresentata un percorso storico-ambientale come un parco di fiumi carsici di grande attrazione turistica. In tale progetto devono essere coinvolti i comuni del comprensorio interessati Taranto, Massafra, Statte, Mottola, Palagiano. Per impedire questo scempio e proporre il progetto alternativo del Parco dei fiumi carsici si è costituito un Comitato di cittadini per la salvezza del fiume Tara».
Il Comitato è coordinato da Mario Guadagnolo, e composto da Pino Albenzio Docente universitario, Carlo Angotti Impiegato bancario; Nicola Baldi Cardiologo; Luisa Borraccino Impiegata Coordinatrice Odaam Associazione Difesa Animali e Ambiente); Pasquale Bottiglione Avvocato; Mario Carobbi Architetto; Paolo Ciocia Giurista docente universitario; Paolo Castronovi già vicesindaco di Taranto Presidente della Commissione ambiente del Comune di Taranto; Mimmo Convertino Medico già Assessore Regionale alla sanità e Presidente del Consiglio regionale della Puglia; Leo Corvace ambientalista; Pino Cosmai; Vito Crisanti Presidente Anta; Paolo De Nichilo Architetto gia Assessore all’Urbanistica del Comune di Taranto; Enzo De Palma Architetto già Dirigente dell’Ufficio Urbanistico del Comune di Ta; Gianni De Vincentiis Presidente Provinciale del Wwf; Francesco Di Lauro Avvocato specialista in Diritto dell’Ambiente; Arturo Guastella giornalista; Enzo La Gioia architetto; Terenzio Lomartire architetto; Piero Massafra editore scrittore; Alfredo Monaco Impiegato; Antonio Morelli ex Magistrato già Presidente del Tribunale di Taranto; Igor Staglianò giornalista Rai; Rocco Tancredi giornalista; Valentino Valentini Entomologo.
«Il Comitato per la salvezza del fiume Tara - prosegue la nota - non è contro la costruzione del dissalatore poiché ritiene che costruire un dissalatore sia una operazione giusta e lungimirante in una regione che ha bisogno di acqua in un momento in cui il riscaldamento globale condanna il pianeta alla siccità, ma chiede solo che il dissalatore venga costruito in mare lontano dal fiume Tara. Il Comitato convocherà a breve una grande assemblea di cittadini per affrontare e discutere il problema e mobilitarsi per impedire lo scempio del fiume e chiedere un incontro al sindaco di Taranto Rinaldo Melucci e al Presidente della regione Puglia Michele Emiliano perché la Giunta regionale ritorni sui suoi passi e modifichi la localizzazione del dissalatore».
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