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Tassa sui rifiuti
20 Novembre 2024 - 17:00
Cassonetti stracolmi di rifiuti
«Anche questa volta, pagano i tarantini. Il capoluogo jonico, infatti, indosserà la maglia nera e, questa volta, in termini di costi relativi alla raccolta di rifiuti, ancora decisamente molto al di sopra della media nazionale, per non parlare della differenziata che ancora non decolla a dovere, con un ritardo, nel 2024, ormai ingiustificabile e con un’azienda partecipata che troppo a lungo ha dovuto fare i conti con i suoi bilanci da segno negativo».
Così il gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle Taranto in riferimento ai costi della Tari, la tassa sui rifiuti solidi urbani.
«Sarà per i cittadini di Taranto l’ennesima stangata che, con l’aumento stabilito in Consiglio comunale dell’1,5% circa, porterà alla spesa di circa 430 euro, contro la media nazionale che si ferma a 329 euro, secondo i dati ufficiali del Report 2024 dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva. Un quadro - evidenziano dal M5S - che conferma un impegno economico significativo per le famiglie, in un contesto in cui la stessa gestione dei rifiuti presenta ancora molti interrogativi. Taranto risulta 14esima in Italia per il costo salato della tariffa. La stangata sulla Tari è, di fatto, l’ennesima mazzata per tante famiglie già in ginocchio. Costi altissimi peraltro ingiustificati, se rapportati alle grandi carenze nel servizio di raccolta e trattamento dei rifiuti a cui assistiamo in tanti punti della nostra città. Sono decisamente mancati visione e programmazione, alla luce del dato di fatto che le iniziative per incrementare la raccolta differenziata sono risultate inefficaci o assenti, vedasi l’accumulo di sacchetti sparsi tra le vie, in uno spettacolo indecoroso di inciviltà, di mancato controllo e raccolta tardiva, che mal si pone come biglietto da visita per chiunque visiti la città. Anche su questa questione avrebbe potuto rivelarsi utile un confronto con le parti sociali, invece ci ritroviamo dinanzi al fatto compiuto: un salasso insostenibile per migliaia di cittadini a fronte di un servizio pubblico che continua a deludere giorno dopo giorno. Si sarebbe dovuto affrontare il tema dell’efficienza e dell’efficacia dello stesso servizio, che necessita di ulteriori investimenti nelle infrastrutture inerenti al ciclo integrato dei rifiuti (raccolta, trattamento, recupero e smaltimento) e trovare una soluzione definitiva alla difficile condizione finanziaria della partecipata Kyma Ambiente che non poco ha fatto tribolare in passato. Inoltre, si sarebbero dovuti accelerare gli investimenti del Pnrr e dei fondi della coesione europei e nazionali che riguardano proprio questo iter. Prossimamente, la raccolta differenziata partirà, ma dopo aver atteso anni prima di fornire alla collettività il giusto corrispettivo al proprio personale contributo, dopo anni di foto-denuncia di interi marciapiedi ridotti a deposito di rifiuti solidi urbani, sparsi indisturbati per giorni».
«Chiediamo in tal senso un impegno urgente e costante del Comune ora più che mai, ora che le tariffe sono tra le più alte d’Italia, come se godessimo del corrispondente servizio, tra i più qualificati del Paese».
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