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Il caso
03 Novembre 2024 - 06:00
L'ospedale SS. Annunziata
È scontro tra il Tribunale per i diritti del Malato-rete di Cittadinanzattiva e la Asl di Taranto. Durissime le accuse che le referenti territoriali Silvana Stazione e Antonella Aleotti rivolgono al direttore generale della Asl, Gregorio Colacicco.
«Dopo quaranta anni di presenza del Tribunale per i Diritti del Malato, rete di Cittadinanzattiva, sul territorio Tarantino - affermano - la ASL di Taranto in persona del suo Direttore Generale dottor Gregorio Colacicco decide di mettere alla porta il nostro movimento nella maniera più becera senza alcun preavviso né alcuna motivazione non considerando che all’interno sono presenti i nostri computer ed un archivio cartaceo con i dati sensibili legati alla tutela dei cittadini e di cui si ignora dove siano stati depositati, in più priva la sede di linea telefonica e di accesso ad internet».
Il direttore generale della Asl, Vito Gregorio Colacicco
Insomma, la Asl avrebbe "sfrattato" il Tribunale per i Diritti del Malato.
«Tutto questo - dichiarano Stanzione e Aleotti - ravvisa una grave violazione di diritti fondamentali e della civile convivenza tra soggetti collaboranti in forza di più protocolli di intesa sostenuti dalla regione Puglia e sottoscritti dallo stesso D.G. con apposite delibere della stessa ASL Taranto. È innegabile, perché parlano gli atti, che il TDM in questi anni ha svolto il proprio ruolo di sentinella e di tutela dei cittadini, soprattutto dei più fragili e bisognosi. E nel contempo di difesa ed ammodernamento del Servizio Sanitario, orientando ed educando i cittadini al corretto uso delle prestazioni sanitarie e rappresentando un ottimo strumento di stimolo per una buona amministrazione della cosa pubblica. Difronte a tale comportamento che non sappiamo definire con nessun aggettivo, chiediamo quale è la funzione di un Dirigente apicale nei confronti di una Associazione di Tutela presente su tutto il territorio nazionale , che siede su tutti i tavoli regionali e nazionali, che ha ottenuto importanti riconoscimenti e finanche una medaglia d’oro da parte del Ministero della Sanità».
«A questo punto ci viene da pensare che la “forza” del D.G., con la continua esposizione sui mass media per sponsorizzare alcune associazioni, comunque benemerite, è convincere che tutto va bene nonostante le profonde falle che incidono negativamente sulla qualità del servizio offerto. Se questo è un obiettivo del management la rotta è sbagliata perché le leggi sul terzo settore e l’Associazionismo riconoscono pari dignità a tutti in quanto rappresentano gli interessi dei cittadini veri “padroni di casa” della Sanità e di ogni Istituzione Pubblica che sostengono con le loro tasse garantendo anche lo stipendio dei D.G.»
«Ma ciò che è ancora più strano oltre che grave - affermano ancora le referenti dle Tribunale per i Diritti del Malato e della rete Cittadinanzattiva - sta in un atto sottoscritto dallo stesso direttore Colacicco il 15 novembre del 2022 col TDM di Taranto per l’istituzione dell’Osservatorio Permanente in Sanità pubblicizzando l’evento. All’epoca il Direttore Generale voleva il rapporto di Collaborazione con la nostra Associazione».
Stanzione e Aleotti chiudono la dura reprimenda ricordando quale è stato l'impegno del TdM in questi anni: «Non ne faremo una bandiera di quello che è stato il nostro percorso sempre indipendente da qualsiasi condizionamento. In questi anni sempre nell’ottica di chi non ha voce citiamo solo qualche iniziativa: l’umanizzazione dei reparti Pediatrici con l’istituzione delle prime sale ludiche già nei primi anni novanta e sostenendo la presenza delle mamme accanto ai propri piccol; le campagne sul dolore inutile; le campagne sui farmici generici; il sostegno sul testamento biologico e sul fine vita».
«Se qualcuno pensa di cancellare 40 anni di vita associativa del TDM - concludono - sbaglia perché non lo permetteremo in nessuna maniera. Non è nostra intenzione fermarci o dare acquiescenza a quanto accaduto, ma al contrario investiremo le autorità superiori sulle decisioni adottate».
Il Tribunale per i diritti del malato per oltre vent'anni ha avuto la propria sede all'ingresso dell'ospedale Santissima Annunziata. Una visibilità di forte impatto, che però è andata perduta con la pandemia quando la sede prima è stata chiusa e poi trasferita al Distretto 5, sede che si è rivelata poco adatta alle esigenze dell'utenza. Da qualche giorno, secondo quanto si apprende, è stata tolta anche la linea telefonica, a quanto pare senza alcuna comunicazione preventiva. Secondo fonti del Tdm, già da settembre era stato chiesto un incontro con la direzione generale, richiesta rimasta tuttavia senza alcun riscontro.
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