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Il caso

Turbativa d’asta nell’appalto dei rifiuti, terremoto nel Napoletano e scosse anche in Puglia

L'inchiesta nata nei comuni di Marano e Giugliano riguarda un'azienda molto attiva nel territorio pugliese

Rifiuti abbandonati

Rifiuti - archivio

Terremoto giudiziario in Campania con scosse di assestamento che potrebbero arrivare anche in Puglia. Si tratta di un doppio filone di indagine che ha sconvolto le città di Marano e di Giugliano nell’hinterland di Napoli.

Al centro, in entrambi i casi, l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti alla Teknoservice. L’appalto sarebbe stato affidato con gravi irregolarità, ma non solo. Ci sarebbero, secondo le ricostruzioni riportate dalla stampa partenopea, anche dazioni di danaro, regalo di orologi e promesse nella gestione delle assunzioni all’interno dell’azienda. Complessivamente, sarebbero 37 gli indagati coinvolti, tra cui esponenti del Provveditorato alle Opere pubbliche, sindaci, ex sindaci, ex assessori, persone riconducibili alla Teknoservice e altre figure politiche.

La notizia viene seguita con grande apprensione anche in Puglia dove la Teknoservice gestisce in Ati il servizio a Bisceglie, in vari comuni della provincia di Bari come Altamura, Gravina in Puglia, Cassano delle Murge, Turi e Cellamare, vari centri in provincia di Brindisi, come Mesagne, San Vito dei Normanni e alcuni nel Tarantino, come Ginosa e Ginosa Marina, Montemesola, Maruggio, Roccaforzata, San Giorgio Jonico, Lizzano e Torricella. Nei prossimi giorni l’inchiesta entrerà nella fase decisiva dell’accertamento dei fatti e anche in Puglia ci si chiede quali ripercussioni potrà avere nella gestione dei rifiuti su base locale.

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