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Il caso

Conti correnti spiati, la Banca: «Ci dispiace, ma nessun problema di sicurezza informatica»

Il gruppo Intesa San Paolo interviene sulla vicenda delle violazioni della privacy dei suoi correntisti eccellenti

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BARI - «Come noto un dipendente infedele della nostra Banca, con un comportamento che ha gravemente violato le norme, i regolamenti e le procedure interne, ha consultato dati e informazioni riguardanti alcuni clienti in modo ingiustificato. Il sistema interno di controlli lo ha individuato, abbiamo inviato notifica al Garante della Privacy, abbiamo licenziato il dipendente infedele e abbiamo sporto denuncia come parte lesa».

Così il comunicato di Intesa San Paolo in merito alla vicenda di Vincenzo Coviello, 52 anni, originario di Bitonto ed ex dipendente della filiale di Bisceglie, che ha spiato i conti correnti del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dei vertici istituzionali del Paese, di magistrati, vip e sportivi. 

«Siamo molto dispiaciuti di quanto accaduto - si legge nella nota dell'istituto di credito - e chiediamo scusa. Quanto avvenuto non dovrà più accadere.

Confermiamo che non c'è stato alcun problema di sicurezza informatica rispetto alla quale Intesa Sanpaolo si colloca nelle migliori posizioni internazionali.

L’impegno di tutte le 100.000 persone che lavorano in Intesa Sanpaolo è per confermare i livelli di eccellenza che pongono la Banca ai vertici europei. Grazie ai valori che ci guidano proseguiremo nell’assicurare il nostro ruolo di motore economico e sociale dell'Italia».

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