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Taranto

«In fumo novemila tonnellate di cozze»

Il dramma della mitilicoltura

L'attività svolta dai mitilicoltori tarantini

L'attività svolta dai mitilicoltori tarantini

«In fumo quasi novemila tonnellate di cozze, pari al 70% della produzione: numeri eloquenti che certificano la gravità della crisi della mitilicoltura tarantina». A parlare è il consigliere regionale di Forza Italia, Massimiliano Di Cuia, a margine dell’audizione che ha richiesto e che si è tenuta oggi in IV Commissione consiliare. 

Il valore economico stimato è di otto milioni di euro.

Massimiliano Di Cuia

«Bisogna verificare periodicamente quanto è stato fatto e cosa si può ancora fare per sostenere il settore ed oggi è stata una giornata importante e costruttiva, con grande spirito di collaborazione tra istituzioni e attenzione al problema» spiega l'esponente azzurro. «Abbiamo atteso la nomina del Commissario straordinario per le Bonifiche, il professor Vito Felice Uricchio, perché è un protagonista indispensabile per la soluzione di questa vertenza: la bonifica del Mar Piccolo è essenziale per sollevare il comparto dalla crisi. Un passaggio fondamentale per estirpare le difficoltà dalle radici, ma che deve viaggiare di pari passo con i sostegni economici alle aziende che patiscono la distruzione delle produzioni a causa delle elevate temperature».

Vito Felice Uricchio

«Dal commissario straordinario - ha spiegato quindi Di Cuia - abbiamo appreso la redazione, di concerto con il CNR, di un documento utile alla progettualità futura della mitilicoltura italiana, partendo da Taranto. Un progetto presentato al governo che guarda sia al calo della produzione, mettendo in atto strategie per ridurre l’impatto delle alte temperature, sia alla tutela della biodiversità. Lo ringrazio per il pragmatismo, dopo una gestione precedente che non si è distinta per operatività, e sono certo che, tutti insieme, potremo presto dare delle risposte ai nostri mitilicoltori e a tutta la città».

Sarà un incontro tra l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia e il commissario Uricchio, insieme ad altri attori istituzionali -  tra i quali il dipartimento Ambiente - e alla presenza dei consiglieri regionali del territorio, ad avviare “una sinergia tra i convergenti impegni di molti attori, che permetta di superare con una visione di lungo periodo il problema della mitilicultura di Taranto”.  Parallelamente si coordinerà un’iniziativa dei consiglieri in vista del prossimo bilancio per dedicare al tema l’attenzione necessaria.

E’ il risultato ottenuto oggi in IV  Commissione con l’audizione richiesta – separatamente - dai consiglieri Massimiliano Di Cuia (Forza italia) e Antonio Paolo Scalera (La Puglia domani) e supportata da Renato Perrini (FdI), Massimilano Stellato (Gruppo misto)  e Enzo Di Gregorio (Pd) sulla sempre più grave emergenza della coltivazione di cozze a Taranto. 

Una questione di complessa risoluzione, quella della mitilicoltura, perché - a parte le reiterate e ormai prevedibili dichiarazioni di stato di calamità, i ristori e i possibili interventi in supporto degli operatori non solo come disoccupazione ma anche contribuzioni integrative, formazione professionale, occorre intervenire su più livelli. 

Donato Pentassuglia

Ma il tema dal quale non si può prescindere, ha ribadito Pantassuglia, è quello delle bonifiche, in particolare la bonifica del mar piccolo. Un passaggio cruciale, che sta provando ad affrontare il commissario straordinario Uricchio, nominato a marzo scorso ma ancora privo di struttura di missione e fondi di funzionamento, con una disponibilità di 52 milioni di euro ma soggetti a limitazioni per cui non possono essere impiegate per il Mar Piccolo.  Un quadro piuttosto disarmante reso ancora più fosco da quanto riportato oggi dallo stesso Uricchio: il Cis, Contratto istituzionale di sviluppo per Taranto, ha ritenuto la bonifica del mare tarantino non praticabile perché eccessivamente onerose (stimate grosso modo tre miliardi di euro). Nel frattempo il commissario straordinario, già all’opera con interlocutori istituzionali e scientifici per portare avanti il suo compito, sta disegnando scenari e strategie meno onerosi e più sostenibili sia dal punto di vista ambientale (creando delle “filiere verdi”) sia da quello economico per consentire la sopravvivenza della mitilicultura.  

«Si tratta di dotare la struttura commissariale di risorse umane e finanziarie», ha evidenziato Stellato, invitando i consiglieri di minoranza a fare pressione sul governo centrale perché queste risorse siano rese disponibili. Un appella raccolto da Perrini, ribadendo che «queste battaglie non hanno colore politico. Io mi sto già muovendo con i miei interlocutori a livello nazionali e con l’assessore Pentassuglia. La cozza non è solo la più grande ‘azienda’ di Taranto, ma anche il simbolo di quella città e della Puglia».

I sindacati intervenuti hanno consegnato un documento che sintetizza le richieste di tutte le sigle. Riconoscendo il merito e l’impegno dell’assessore all’Agricoltura, si chiede di ampliare il fondo per gli interventi di sostegno regionale (bando 530) e semplificare ii requisiti di ammissibilità ai bandi da emanare in futuro; la modifica dell’ordinanza regionale 171 del 2012 (misure sanitarie straordinarie di controllo del rischio per diossina e policlorobifenili – diossina simili (PCB-DL) nelle produzioni dei molluschi bivalvi di Taranto; fare chiarezza sugli obiettivi che il ministero competente intende perseguire per il mar Piccolo e che la regione confermi con forza  la necessità della bonifica integrale del mar Piccolo.

Sono intervenuti anche l’assessore Ciraci del Comune di Taranto e il rappresentante del Dipartimento di Prevenzione della Asl Taranto. 

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