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Mare Nostrum

Il mare di Puglia sotto assedio: i numeri shock dell'illegalità

Oltre 3.000 reati accertati, più di 3.200 persone denunciate, 17 arresti e 711 sequestri eseguiti

Un spiaggia di Ginosa Marina

Un spiaggia - archivio

BARI - Le coste e il mare della Puglia, un tempo considerati gioielli del Mediterraneo, sono oggi al centro di un preoccupante fenomeno di illegalità ambientale. È quanto emerge dal report Mare Monstrum 2023 di Legambiente, che dipinge un quadro allarmante della situazione: la Puglia si posiziona stabilmente tra le regioni italiane più colpite da reati ambientali, segno di una devastazione che minaccia non solo l'ecosistema, ma anche la vita dei suoi abitanti.

Il rapporto evidenzia un aumento significativo delle violazioni rispetto agli anni precedenti, con oltre 3.000 reati accertati solo in Puglia, più di 3.200 persone denunciate, 17 arresti e 711 sequestri eseguiti. Questi numeri rappresentano una realtà devastante, dove l'abusivismo edilizio e lo sversamento illecito di rifiuti continuano a dilagare, spesso indisturbati.

La presidente di Legambiente Puglia, Daniela Salzedo, ha messo in luce le gravi conseguenze di queste azioni criminose: "L'abusivismo edilizio aggrava il dissesto idrogeologico e trasforma i temporali estivi in inondazioni". Questo problema non è solo un attacco alla bellezza paesaggistica della regione, ma una minaccia diretta alla sicurezza dei cittadini.

La Puglia si colloca al secondo posto a livello nazionale per quanto riguarda lo sversamento illecito di rifiuti, con 881 reati verificati, in crescita del 57% rispetto a due anni fa. Questo dato è un campanello d'allarme che non può essere ignorato, soprattutto se si considera che gran parte di queste infrazioni avvengono in aree protette, come dimostrato dai lavori abusivi scoperti a Marina Serra, nel parco naturale regionale Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase.

Non meno preoccupante è la posizione della Puglia nella classifica nazionale per la pesca illegale, dove si piazza al secondo posto con 1.264 infrazioni accertate. Questo tipo di attività non regolamentata non solo depaupera le risorse marine, ma mette a rischio l'intera catena alimentare marina, compromettendo il fragile equilibrio dell'ecosistema.

Di fronte a questa ondata di illegalità, Legambiente richiama l'urgenza di un intervento deciso. "È indispensabile che nella lotta all'abusivismo edilizio ci sia un supporto finanziario ai Comuni, alle procure e alle prefetture che eseguono le sentenze", sottolinea Salzedo. Senza un adeguato sostegno, gli sforzi per contrastare queste pratiche illegali rischiano di rivelarsi insufficienti.

La Puglia, con le sue coste incantevoli e il mare cristallino, merita di essere protetta. Ma per farlo, è necessario un impegno collettivo che coinvolga le istituzioni, le forze dell'ordine e la società civile, affinché la bellezza naturale della regione non venga ulteriormente compromessa dall'avidità e dalla negligenza umana.

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