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Il caso
11 Luglio 2024 - 12:22
Corsia di ospedale
La Giunta regionale ha recentemente annunciato un intervento mirato a ridurre le liste di attesa nella sanità, suscitando un ampio dibattito. Michele Tassiello dello SPI CGIL Puglia, Luigi Lonigro della FP CGIL Puglia e Gigia Bucci della CGIL Puglia hanno accolto favorevolmente le parole del Presidente Michele Emiliano, che ha definito questo problema come il più urgente da risolvere. I sindacati, tuttavia, non hanno mancato di esprimere alcune critiche e preoccupazioni.
Secondo i tre rappresentanti sindacali, la CGIL Puglia ha iniziato a manifestare, organizzare presidi e mobilitazioni sin dal 2016 proprio per sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni su questo problema. Nonostante ciò, hanno spesso avuto la sensazione di non essere ascoltati adeguatamente e di incontrare resistenze nel voler affrontare il problema con la necessaria determinazione.
Tassiello, Lonigro e Bucci hanno sottolineato come sia inaccettabile che anziani e pazienti oncologici debbano subire le lungaggini di un sistema sanitario che non consente cure tempestive. Hanno criticato anche la discrepanza tra i tempi di attesa per le prestazioni in regime pubblico e la rapidità delle stesse in intramoenia a pagamento, evidenziando l'urgenza di interventi tangibili per migliorare la situazione.
I sindacalisti hanno chiesto un potenziamento degli organici delle aziende sanitarie pubbliche, evidenziando che le lunghe liste d'attesa sono in parte causate dalle carenze di personale. Inoltre, hanno suggerito l'importanza di incrementare le prestazioni aggiuntive per ridurre i tempi di attesa.
Una delle principali preoccupazioni espresse dai rappresentanti sindacali riguarda la recente decisione della Regione di destinare 30 milioni di euro alle strutture private accreditate per incrementare l'attività nel periodo estivo e contribuire a smaltire le richieste di prestazioni arretrate. Tassiello, Lonigro e Bucci si sono chiesti se questa sia davvero l'unica strada percorribile, ricordando come simili strategie non abbiano portato a significativi miglioramenti in passato.
I sindacalisti hanno dichiarato la loro contrarietà a questa scelta, affermando che il sistema sanitario nazionale deve rimanere pubblico e universale, con la sanità privata che svolge un ruolo di integrazione e non di sostituzione. Hanno rivolto un appello ai partiti di maggioranza in Regione e al Partito Democratico, invitandoli a rivedere le scelte effettuate e a coinvolgere maggiormente le aziende sanitarie pubbliche.
La CGIL Puglia, attraverso le parole di Tassiello, Lonigro e Bucci, chiede un cambio di passo, a partire da un piano adeguato di assunzioni, per garantire un sistema sanitario pubblico efficiente e in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini. Concludono ribadendo il loro impegno a difendere il diritto alla salute di tutti i cittadini e a lottare contro qualsiasi tentativo di smantellamento del sistema sanitario pubblico.
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