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L'intervento
21 Maggio 2024 - 07:43
Raffaele Bagnardi
Già dal suo primo insediamento a Grottaglie, il sito industriale della Leonardo (ex Finmeccanica) risultò essere stato “consacrato” alla monocommittenza della Boeing e alla monocommessa sul Progetto B787.
Allora fu previsto che il programma costruttivo del velivolo avrebbe assicurato un trentennio di piena attività impiantistica e di totale saturazione dei carichi di lavoro. Sicché la pur richiesta diversificazione produttiva perse ogni priorità e, fino al 2019, non fu considerata come un’immediata urgenza. Dopo il 2019, raggiunto “in loco” il picco dell’occupazione diretta e indiretta (1.325 unità dipendenti più l’indotto) e il massimo numero di fusuliere prodotte e consegnate (14 coppie/mese), è iniziato un lungo periodo negativo, dovuto a una serie di circostanze già ampiamente osservate e analizzate. E, purtroppo, la congiuntura avversa si è trascinata ad oggi.
Non voglio ritornare sulla cronaca di questi ultimi mesi, ma avanzo l’ipotesi che lo Stabilimento locale sia passato dalla “consacrazione protettiva” di un tempo alla “sacrificabilità funzionale” di adesso. Quindi, con un verosimile esercizio di indicazione e attribuzione di quest’ultima congettura, forse è possibile comprendere la situazione attuale della Vertenza Leonardo, in un modo ulteriore e diverso dalle tante interpretazioni date e dalle molteplici analisi correnti. Nella fattispecie, con siffatto schema di lettura, la propensione alla “sacrificabilità” per il mantenimento della monocommesa nello Stabilimento di Grottaglie escluderebbe del tutto il Sindacato, perché questo è sempre stato “in prima linea” a difendere assolutamente il lavoro e i lavoratori dell’opificio. La Boeing, per ovvi motivi strategici e di opportunità, sembra invece voglia tenere intatta, operante e stretta a sé la catena delle forniture internazionali per l’assemblaggio del B787 (supply chain); pertanto la sua propensione alla “sacrificabilità” di scopo dello Stabilimento italiano sarebbe alta e fortemente correlata allo specifico interesse. La Leonardo, non di meno, è tenuta a rispettare gli impegni contrattuali assunti e deve mantenere certi equilibri nei propri rapporti globali, per cui la relativa propensione alla “sacrificabilità” del suo stesso sito territoriale esclusivamente alla commessa B787 potrebbe mantenersi persistente e spinta in prospettiva.
A questo punto e mai dimenticando i pubblici finanziamenti concessi e investiti con l’Accordo di Programma del 2005, resta solo da chiedere (e non è poco) agli Enti locali, alla Regione, ai competenti Ministeri (anche per il tramite dei Partiti politici), se, in controtendenza allo scenario diffuso di “sacrificabilità”, è piuttosto loro intenzione sedersi e confrontarsi a un Tavolo istituzionale con la Leonardo e i Sindacati Metalmeccanici, per valutare tutte le possibilità di concreto svincolo e “rilancio” del sito di Aerostrutture a Grottaglie. Ed è appunto in tal senso che il Sindacato ha mandato il suo ultimo e definitivo messaggio: quanto sta accadendo ci impone di pianificare una diversificazione produttiva non più rimandabile; non potremo sostenere altre soluzioni che gestiscano solo la fase contingente.
Raffaele Bagnardi
Ex Sindaco di Grottaglie
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