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Buone notizie per i dipendenti: sale l'importo dei buoni pasto non soggetti a tassazione

Quest'ipotesi è al vaglio della Commissione Affari Sociali, Sanità e Lavoro del Senato

Sale l'importo dei buoni pasto non soggetti a tassazione

Sale l'importo dei buoni pasto non soggetti a tassazione

Arriva una notizia che sicuramente farà felici i lavoratori dipendenti: l'importo dei buoni pasto non soggetti a tassazione potrebbe salire da 8 a 10 euro. Quest'ipotesi è al vaglio della Commissione Affari Sociali, Sanità e Lavoro del Senato, ma ha già accolto il parere positivo dell'Associazione Nazionale delle Società Emettitrici di Buoni Pasto (Anseb).

Come osservato da alcuni rappresentanti dell'Anseb, questa decisione avrebbe una grande importanza e un notevole impatto in un periodo storico piuttosto particolare e caratterizzato da una forte inflazione dei prezzi. Tale inflazione si fa sentire soprattutto sui generi alimentari, che hanno fatto registrare un aumento generalizzato dei prezzi.

Al bar o al ristorante un panino non costa meno di 8-9 euro, per non parlare del caffè che ormai in quasi tutte le città ha sfondato il muro dell'euro, arrivando a costare anche un euro e 50 o di più. Un menu completo invece costa fino a 15 euro, ma anche oltre. Prezzi che non tutti i dipendenti possono sostenere e che, in ogni caso, vanno ad erodere in maniera importante il loro potere d'acquisto.

Questa situazione non rende certo felici i collaboratori, che devono mettere mano al portafogli per pranzare durante la pausa e che risultano meno reattivi e produttivi sul lavoro. I buoni pasto sono quindi un ottimo strumento per non intaccare la capacità di spesa dei dipendenti, garantire loro un pranzo secondo le loro preferenze e farli essere più produttivi.

I buoni pasto oggi sono esentasse sotto i 4 euro per i buoni cartacei e sotto gli 8 euro per quelli elettronici. Al di sotto di questa cifra quindi i ticket sono totalmente esentasse ma, superata questa soglia, concorrono a formare il reddito del dipendente. I buoni pasto esentasse dovrebbero passare da 8 a 10 euro, cosa che farebbe felici i portafogli dei dipendenti e anche i loro stomaci, dal momento che hanno 2 euro in più a disposizione per la loro pausa pranzo.

Come ha osservato l'Anseb, una tale decisione avrebbe un impatto positivo su tutto il mondo della ristorazione e in generale su tutta l'economia italiana. Sarebbero infatti circa 4 milioni le persone che utilizzano i buoni pasto nell’ampia rete di esercizi convenzionati e che vedrebbero aumentare significativamente il loro potere d'acquisto.

Ma come si ottengono i buoni pasto? Sono obbligatori? Ne hanno diritto tutti i dipendenti? Il discorso è piuttosto ampio, perciò invitiamo a leggere attentamente l'articolo di approfondimento che spiega come richiedere buoni pasto e a chi spettano.

Da questa situazione ne trarrebbero grande vantaggio anche le aziende, molte delle quali hanno scelto i buoni pasto come benefit per i loro collaboratori con l'obiettivo di migliorare la qualità della loro vita e renderli più soddisfatti e produttivi sul lavoro. Non sorprende che oggi siano circa 150.000 le imprese e le aziende in Italia che si sono affidate ai buoni pasto, in virtù anche dei notevoli benefici garantiti in chiave fiscale.

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