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Salute e benessere

Acufene, il suono fantasma

Negli ultimi tempi la scienza ha fatto notevoli progressi in merito

acufene

Acufene

L’acufene è la percezione di una sensazione uditiva anomala, in assenza di stimoli esterni, di fischio, ronzio, sibilo localizzata in uno o entrambi gli orecchi oppure al centro della testa. L’origine dell’acufene è complessa, coinvolge infatti il sistema uditivo periferico, le vie uditive centrali e le aree cerebrali destinate all’elaborazione delle emozioni e dell’attenzione.

Può essere il prodotto di svariate patologie anche lievi, quindi si può dedurre che l’orecchio svolge un ruolo importante, ma tutto l’organismo può contribuire a generare e mantenere questo fastidioso disturbo. Negli ultimi tempi la scienza ha fatto notevoli progressi in merito. Le persone affette da acufene cercano quasi sempre l’attenzione del proprio medico di base, che è nella posizione migliore per valutare, indagare e fornire una consulenza adeguata. Quando un paziente si presenta con l’acufene sono necessari un’anamnesi e un esame mirati.

L’anamnesi medica è l’inizio di un cammino che porta alla diagnosi di patologia, insieme all’esame obiettivo e agli esami strumentali.
• Cronologia: La durata
• Carattere: o descrizione del suono.
• L’acufene è unilaterale o bilaterale
• Sintomi otologici associati (es. otalgia, otorrea, vertigini)
• Perdita dell’udito associata
• Esposizione al rumore
• Assunzione farmaco
• Ansia o depressione

EZIOLOGIA
Più di 50 milioni di persone negli Stati Uniti hanno riferito di aver sperimentato l’acufene, con una prevalenza stimata tra il 10% e il 15% negli adulti. 1,2 Circa il 20% degli adulti che soffrono di acufene richiederà un intervento clinico

CAUSE
L’ acufene è un sintomo, non una malattia e, sebbene in genere non sia associato a una condizione pericolosa, può influire in modo significativo sulla qualità della vita. Nella stragrande maggioranza dei casi gli acufeni si presentano quando c’è un problema dell’udito. Infatti sono più frequenti in pazienti anziani. Quando l’udito viene meno, il cervello cerca di compensare e può così alzare la soglia dell’attenzione, fino al punto di percepire rumori inesistenti. Un’altra causa possibile è l’esposizione continuativa a rumori molto forti. Ad esempio, chi lavora in cantieri, locali da ballo, scuole ha più probabilità di sviluppare il disturbo. Altra eventualità da considerare è la scarsa irrorazione del sangue verso l’orecchio interno, che può essere legata a disturbi della circolazione.

L’aterosclerosi, l’ipertensione, alcune forme oncologiche benigne dei vasi sanguigni possono interrompere l’afflusso di sangue, provocando gli acufeni. Infine, anche la sfera emotiva sembra essere legata alla comparsa di acufeni, che possono manifestarsi in chi soffre di ansia o di depressione. Nelle forme più lievi l’acufene viene percepito solo nel silenzio: è avvertito la sera, prima di addormentarsi, perchè durante il giorno viene mascherato dai rumori ambientali. Tuttavia, anche un acufene di lieve intensità può provocare problemi di sonno.

Al contrario, nelle forme più gravi, i disturbi sono talmente intensi da pregiudicare pesantemente la qualità di vita di chi ne è affetto. Un acufene persistente e continuo provoca di per sè uno stato di disagio ed agitazione; oltre a ciò, vi è una componente soggettiva di fastidio, derivante da come viene emotivamente vissuto il disturbo

POSSIBILI RIMEDI
Sebbene attualmente non esista una cura per l’acufene, è stata utilizzata e studiata un’ampia gamma di terapie nel tentativo di fornire sollievo sintomatico. La Trt (tinnitus retraining therapy) è una terapia basata su un modello neurofisiologico, finalizzata all’abitudine. L’obiettivo prefissato non è di eliminare l’acufene, ma allenarci a sopportarlo ed accettarlo come qualcosa di naturale. La terapia del suono consiste in una stimolazione acustica eseguita con l’ausilio di generatori di suoni, ambientali, personali, amplificatori protesici, i quali determinano un mascheramento totale o parziale dell’acufene. La stimolazione acustica, sfruttando la plasticità neuronale, attiva dei meccanismi di rimodellamento delle vie uditive che si traduce in allenamento e abitudine all’acufene da parte del paziente il quale ottiene un notevole miglioramento della sua qualità di vita.

Quindi la Trt è una terapia di riallenamento o di riprogrammazione dei filtri cerebrali, sotto corticali, con finalità di amplificare o attenuare i segnali sonori prima di inviarli al cervello, riducendo o eliminando il fastidio dell’acufene. La Trt deve essere impostata e seguita da personale medico esperto in terapia degli acufeni e costantemente aggiornato. I generatori di suono non coprono l’acufene, in quanto quest’ultimo deve essere sempre percepibile, al fine di raggiungere l’obiettivo della Trt: abituare il soggetto al suo acufene.

Paola De Pace

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