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Politica

Esposto al Prefetto contro il sindaco D'Alò

Presentato dall'avvocato Romano

Palazzo di città di Grottaglie

Palazzo di città di Grottaglie

L'avv. Cosimo Romano ha presentato al Prefetto un esposto contro il sindaco di Grottaglie, Ciro D'Alò.

"In data 17.03.2024 si sono svolte le elezioni del Consiglio Provinciale di Taranto, a cui anche la città di Grottaglie attraverso i suoi consiglieri eletti nell’assise comunale aveva la facoltà di esprimere la propria preferenza- scrive Romano nell'esposto- si è trattato di una modalità elettiva ricadente nel cosiddetto “secondo livello”, tale per cui a votare non si sono recati i cittadini, ma soltanto le figure dei Sindaci ed i consiglieri già eletti nelle diverse amministrazioni locali. Ciascun elettore esprime un voto ponderato calibrato sulla base di un indice di ponderazione e determinato sulla base del valore percentuale del rapporto fra la popolazione e la popolazione dell'intera provincia. Nel dettaglio, sia considerato che il voto ponderato per gli aventi diritto del Comune di Grottaglie è pari al valore di 258. 

Tuttavia, il Sindaco di Grottaglie ha impedito il diritto al voto dei consiglieri di maggioranza. Invero, il primo cittadino della città di Grottaglie ha esercitato una particolare pressione politica, tanto da intimare ai suoi consiglieri la fuoriuscita dalla maggioranza e l’isolamento politico di coloro i quali si fossero recati alle urne provinciali- continua Romano- tale imposizione ha creato un forte squilibrio in tutta l’assise comunale. Tant’è che l’unica consigliera della maggioranza a recarsi al voto è stata l’avvocato Giuseppina Cassese ed in quota Movimento 5 Stelle. Tale atto ha generato la reazione del primo cittadino, tant’è che la stessa è stata immediatamente posta fuori dalla maggioranza. Ancora, il consigliere Mirto si è dichiarato indipendente e l’assessore Vinci ha rassegnato le sue dimissioni, tutti in quota del Movimento 5 Stelle. Tale imposizione del primo cittadino di Grottaglie ha fatto sì che la Città non abbia più nessun rappresentante provinciale, circostanza che prima sussisteva da circa 10 anni e nelle persone dei consiglieri rispettivamente di Ciro Petrarulo  e poi di Aurelio Marangella. Il Sindaco di Grottaglie ha imposto un vero e proprio ordine ai suoi consiglieri tale per cui loro stessi sono stati fortemente messi in soggezione se recarsi, oppure no, alle urne. Tant’è che anche i partiti di riferimento hanno chiesto di sostenere i loro candidati provinciali, ma i consiglieri di Grottaglie nel timore di esser sottoposti ad attività di ritorsioni politiche, non sono andati a votare. Così, tale atteggiamento politico del Sindaco si pone in palese contrasto con la libertà del voto, che si ricorderà è un diritto costituzionalmente garantito.

Il Sindaco D’Alò ha impedito alla sua maggioranza l’accesso alle urne e da ciò provoncandone la mancata rappresentazione dei cittadini di Grottaglie. Quanto detto corrisponde al vero. Basti considerare ciò che è accaduto alla consigliera Cassese. Tale atteggiamento ha fatto sì, che nella logica del voto ponderato, i cittadini grottagliesi non abbiano manifestato, seppur in un’elezione di secondo livello, una loro espressione politica provinciale mediante i consiglieri comunali, eletti dai cittadini. Il sottoscritto  già consigliere comunale dal 1988 al 2001 e già ope legis Presidente del Consiglio Comunale nel 1993, ritiene una grave lesione democratica della rappresentanza elettorale politica seppur nella misura di una quota infinitesimale del valore ponderato. Al Prefetto si evidenzia come la classe politica grottagliese aumenti il fenomeno dell’astensionismo. Ciò in quanto, tale vicenda non fa altro che fomentare venti di delusione tali da far scoraggiare i cittadini, tutti, sulla buona fede e la nobile arte della politica. Chiedo - conclude Romano- che siano disposti gli opportuni accertamenti e che siano adottate le misure previste e consentite dalla Legge in ordine ai fatti così come esposti dettagliatamente".

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