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Industria
10 Aprile 2024 - 15:55
Lo stabilimento Leonardo di Grottaglie
All'interno dello stabilimento Leonardo di Grottaglie "si sta aggravando l'effetto di congestione di fusoliere" a causa della "riduzione dei volumi produttivi della linea finale del Boeing 787 a Charleston": così le segreterie di Fim, Fiom, Uilm e le Rsu Leonardo Grottaglie Div. Aerostrutture, che hanno chiesto un incontro ai vertici dell'azienda. Il nodo - spiega Davide Sperti, segretario generale della Uilm Taranto - resta quello della «monocommittenza e monocommessa produttiva» che rischia di ricreare una crisi come quella del 2018-2019. «Il mercato della Boeing sta scricchiolando di nuovo, siamo preoccupati che possa ripetersi quello scenario» dice infatti Sperti che invoca «chiarezza e trasparenza».
Lo stabilimento di Grottaglie
«Negli anni» ricorda l'esponente della Uilm «con le nostre lotte abbiamo costretto Leonardo a non isolare la divisione aviostrutture e lo stabilimento di Grottaglie gettando il seme per la diversificazione produttiva, andando a esplorare terreni sconosciuti per leonardo come le start up e altri progetti legati al grande lavoro che la ricerca, l’Ingegneria di prodotto ed i lavoratori di Leonardo ha fatto con il Politecnico e le Università di Bari e Lecce. C'è stato comunicato che, come abbiamo richiesto, partirà anche a Grottaglie Aerotech Campus, progetto già avviato a Napoli con l'Università Federico II: ma serve una industrializzazione delle idee, per creare un’alternativa rispetto al Boeing 787. Anche le start up dipendono dal traino del mercato, e non ci sono investimenti previsti». «La missione di Grottaglie» ancora Sperti «non è fare gli artigiani: va bene le fasi prototipali, ma poi bisogna industrializzare e creare, all’interno del sito, un reale bilanciamento delle attività».
Il consigliere comunale Vito Rossini parla di «stato di preoccupazione degli oltre mille dipendenti dello stabilimento grottagliese: l’attesa ripresa del programma 787 continua a vedere ulteriori intoppi dovuti a molte variabili che negli anni si sono sommate, generando un vuoto lavoro preoccupante per il sito di Grottaglie. Le criticità tecniche sono la parte aeronautica che rallenta il programma. Tutto il resto è da ricercare nella totale assenza di lungimiranza e dalla totale mancanza di interesse politico degli amministratori locali e regionali». «Ad oggi le fusoliere del dreamliner rimangono l’unico vero business del sito grottagliese. Purtroppo il periodo pandemico ha negativamente condizionato i voli civili, fiaccando così di fatto, colosso americano coinvolgendo inevitabilmente i partners e fornitori. Allo stato attuale il sito di Grottaglie ha visto perdere un centinaio di unità tra cessioni di manodopera presso altre divisioni e accompagnamenti anticipati alla pensione riducendo in maniera pesante il dato occupazionale. Della rimanente parte nel sito sono circa 200 le maestranze che prestano manodopera in trasferta in altri siti della divisione aerostrutture. Chiediamo alla Leonardo - rimarca Rossini - di esternare quale sia la strategia per risollevare definitivamente il destino del sito di Grottaglie visto che negli ultimi anni abbiamo assistito solo a proclami irrealizzati e a passerelle politiche che non hanno portato nessun valore aggiunto alla produzione già esistente».
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