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Il caso

I Sindaci delle Provincia di Taranto: “Preoccupazione per il futuro dei Giochi del Mediterraneo”

13 sindaci scrivono ai ministri Abodi, Fitto e Giorgetti per sollecitare il trasferimento dei fondi e uscire dalla situazione di stallo

I Giochi del Mediterraneo del 2026

I Giochi del Mediterraneo del 2026

I sindaci della provincia di Taranto esprimono profonda preoccupazione per la difficile situazione politica e sociale che attanaglia il nostro territorio. Le vertenze in sospeso, l’assenza di una voce “forte e chiara” che possa tutelare le nostre comunità, e lo stallo su questioni cruciali richiedono un intervento immediato.

È quanto si legge in una nota a firma congiunta di 13 sindaci della provincia di Taranto:

  • Onofrio Di Cillo Sindaco di Carosino
    Giambattista Di Pippa Sindaco di Castellaneta
    Luca Lopomo Sindaco di Crispiano
    Vito Parisi
    Sindaco di Ginosa
    Ciro D’Alò Sindaco di Grottaglie
    Franco Frigiola Sindaco di Laterza
    Gregorio Pecoraro  Sindaco di Manduria
    Gianfranco Palmisano Sindaco di Martina Franca
    Fabrizio Quarto Sindaco di Massafra
    Giampiero Barulli Sindaco di Mottola
    Domiziano Lasigna Sindaco di Palagiano
    Cosimo Fabbiano Sindaco di San Giorgio Ionico
    Francesco Leo Sindaco di San Marzano di S.G.

In particolare, la questione dei Giochi del Mediterraneo è al centro delle nostre preoccupazioni. La XX edizione di questo prestigioso evento è stata assegnata a Taranto nel 2019 e si terrà nell’estate del 2026. Siamo praticamente ai nastri di partenza della manifestazione, ma le risorse necessarie per realizzare gli impianti e i servizi non sono ancora state assegnate ai Comuni, che - quindi - non possono appaltare i lavori.

Come rappresentanti delle comunità locali, sentiamo l’urgenza di sollecitare i vari livelli istituzionali, in particolare il Governo, affinché si ponga immediatamente fine a questa situazione di stallo. Trasferire i fondi e scongiurare il rischio di perdere i Giochi è essenziale per il bene della nostra provincia.

Non possiamo permetterci di rinunciare a questa irripetibile opportunità di riconversione e rilancio. Non c’è più spazio per ritardi, passi indietro o polemiche che arrecano solo danni alla nostra terra. Chiediamo chiarezza nei ruoli e nelle responsabilità. 

Non si può chiedere ai sindaci di “compiere miracoli” e recuperare il tempo perso da altri.

Abbiamo sempre fatto la nostra parte: elaborando progetti e, in alcuni casi, avviando cantieri con risorse proprie. Siamo pronti a lavorare insieme, ora è il momento di fare squadra, a tutti i livelli istituzionali – locale, regionale e statale - con l’obiettivo di tutelare le nostre comunità e garantire lo sviluppo del nostro amato territorio.

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