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22 Febbraio 2024 - 07:14
Acciaierie d'Italia
Un incontro a tre per provare a tracciare un futuro per la fabbrica, mentre anche l’ultimo altoforno si spegne - per 24 ore. Torna in primissimo piano la complicata vicenda che ruota attorno allo stabilimento siderurgico di Taranto, recentemente commissariato.
Proprio il commissario straordinario di Acciaierie d’Italia, fresco di nomina, Giancarlo Quaranta, ha avuto un primo vertice con il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, nella sede del Mimit. Con loro anche, Alessandro Danovi, commissario straordinario di Ilva Spa. Presente, chiaramente, lo staff del ministero. Quaranta avrebbe richiesto al ministro Urso l’estensione dell’amministrazione straordinaria a tutte le società operative del gruppo, menre il ministro ha invitato il neocommissario a convocare rapidamente i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle associazioni dell’indotto dell’ex Ilva, invocando una “distensione” dopo le recenti tensioni tra sindacati e azienda; ancora Urso ha posto l’accento sulla valorizzazione dei rapporti con le imprese infragruppo, citando la Sanac. Sempre ieri Acciaierie d’Italia ha comunicato una fermata di 24 ore dell’Altoforno 4 per attività di manutenzione sulla parte alta del forno, sul piano tubiere e sul campo di colata. Afo4 è l’unico altoforno rimasto attivo: un Siderurgico quindi completamente fermo, anche se per un tempo estremamente limitato. Un fatto storico. Ancora Urso ha svolto una informativa al Consiglio dei ministri in merito alla situazione di Acciaierie d’Italia, come si legge nel comunicato del Cdm.
“Con decreto del Ministro - viene spiegato nella nota - la società è stata ammessa, con decorrenza immediata, alla procedura di amministrazione straordinaria. È stato quindi nominato commissario straordinario il dott. Giancarlo Quaranta”. “Il decreto ministeriale segue l’istanza di ammissione all’amministrazione straordinaria presentata il 18 febbraio scorso da Invitalia S.p.a., socio pubblico di Adi S.p.a. con il 38% del capitale”, si legge ancora. “Nessuna battuta da fare, è solo tempo di agire” ha detto Urso rispondendo a una domanda sul dossier dell’ex Ilva lasciando un convegno nella sede del Maxxi per recarsi alla riunione del Consiglio dei ministri. Nel contempo, l’amministratore delegato uscente di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli, attende un contatto con il commissario per l’amministrazione straordinaria per formalizzare l’avvicendamento: in una lettera infatti Morselli scrive che “ieri nel tardo pomeriggio è stata diffusa al notizia della sua nomina quale commissario straordinario di Acciaierie d’Italia s.p.a. Benchè non si sia ricevuta alcuna comunicazione formale in merito, stante la dichiarata efficacia immediata del provvedimento, ci attendiamo un contatto con al massima urgenza per dare corso ad un sollecito passaggio di consegne (avuto particolare riguardo alle attività necessarie per la continuità che la società non puo’ più porre in essere per effetto dello spossessamento)”.
Resta in allerta l’indotto. «La ripresa produttiva dello stabilimento siderurgico di Taranto potrà avvenire solo quando sarà risolta la vertenza che riguarda le imprese dell’appalto ex Ilva. Imprese che non intendono assistere impassibili al loro fallimento che sarà decretato non solo dai cavilli burocratici che si stanno frapponendo alla risoluzione della controversia. In queste ore, infatti, altre aziende sarebbero state contattate per eseguire ordini in capo all’appalto storico» si legge in una nota di Aigi. L’associazione ha riunito in assemblea le aziende siderurgiche all’indomani del commissariamento di Acciaierie d’Italia e «lancia l’auspicio che il Governo convochi al più presto un incontro con Sace, gruppo finanziario controllato dal Mimit, istituti bancari e factoring al fine di comprendere le modalità con le quali le imprese potranno cedere, essendo stata decretata l’amministrazione straordinaria, i propri crediti ottenendo subito liquidità.Le aziende chiedono di poter tornare a lavorare e ad investire in uno stabilimento che ricominci a produrre in chiave ecocompatibile perché non è possibile pensare che per risolvere il problema Taranto sia sufficiente investire dieci milioni di euro per finanziare la cassa integrazione». Richieste ufficiali di incontro sono state inviate al neo commissario di Acciaierie d’Italia, Giancarlo Quaranta e al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Da parte sua Casartigiani ha espresso “grande soddisfazione” per la nomina del nuovo commissario straordinario di Acciaierie d’Italia spa, l’ingegnere pugliese Giancarlo Quaranta.
“Quest’ultimo vanta nel suo curriculum un’esperienza quarantennale nel settore siderurgico: ha ricoperto una serie di ruoli apicali nella società, anche durante la gestione privata del gruppo Riva, fino a diventare Ceo dell’Ilva e poi direttore della Divisione tecnica e operativa di Ilva in amministrazione straordinaria. Queste le dichiarazioni del coordinatore regionale Stefano Castronuovo: «Auguriamo un buon lavoro al commissario Quaranta, confidando nella sua visione esperta, nelle doti professionali e qualità umane frutto della sua pluriennale esperienza. Ci auguriamo che questa nuova stagione possa segnare, finalmente, una svolta positiva in questa intricata vicenda che coinvolge le imprese dell’indotto». Castronuovo ribadisce che Casartigiani rappresenta l’80% delle imprese dell’autotrasporto dell’indotto, ovvero centinaia e centinaia di famiglie il cui destino è appeso a un filo.
Continua il coordinatore regionale: «Auspichiamo, pertanto, che col commissario possa istituirsi finalmente un tavolo permanente, che abbiamo già sollecitato durante lo scorso confronto a Palazzo Chigi. Un tavolo costante in cui sia le associazioni maggiormente rappresentative sia le istituzioni possano definire, una volta per tutte, i futuri rapporti contrattuali, i tempi di pagamento e le garanzie di affidamento dei servizi dell’autotrasporto. Diversamente e se così non fosse, in futuro, non si potrebbe più garantire il servizio dell’autotrasporto» ha concluso Castronuovo. “Una figura, quella dell’ing. Quaranta in cui Confindustria Taranto ripone da sempre grande fiducia, in quanto professionista stimato e profondo conoscitore della fabbrica e delle sue complessità, che siamo sicuri potrà lavorare al meglio in questa fase ancora una volta molto critica per l’acciaieria, le aziende, i dipendenti diretti e indiretti e per tutta la comunità jonica” ha dichiarato Salvatore Toma. Allo stesso tempo, “è forte l’auspicio, da parte di Confindustria Taranto, che il Governo possa al più presto adottare strumenti straordinari per sostenere tutte le aziende dell’indotto, favorendo loro misure idonee per il ristoro delle fatture e per poterle così traghettare fuori da una crisi irreversibile che comporterebbe il crollo di un pezzo importante del sistema siderurgico italiano”.
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