Le segreterie provinciali di Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega, UDC, Noi Moderati, Svolta Liberale per Taranto e Liberali e Riformisti NPSI hanno ribadito congiuntamente la necessità di sfiduciare il sindaco Rinaldo Melucci e di restituire la parola agli elettori. Lo hanno fatto nel corso di una conferenza che si è tenuta nella sede di Fratelli d'Italia, in via Anfiteatro e alla quale hanno preso parte i segretari provinciali Dario Iaia (FdI), Vito De Palma (Forza Italia), Luigi Laterza (Lega), Michele Andrisano (Udc), Luigi Morgante (Noi moderati). Nel corso dell'incontro è intervenuto anche Walter Musillo (Svolta Liberale).
«Non è più possibile assistere - hanno detto - a questo stato di cose. Il Sindaco di Taranto non ha più l'appoggio della maggioranza consiliare così come uscita dalle ultime consultazioni amministrative, ma si regge su fantasiose alchimie basate sul mero clientelismo che di politico hanno ben poco».
«Sin dall'insediamento di questo consiglio comunale - hanno detto i responsabili provinciali del centrodestra - stiamo assistendo ad un vero e proprio balletto di consiglieri che spesso entrano ed escono dai gruppi consiliari di riferimento come se avessero delle porte girevoli e determinano una evidente ed imbarazzante precarietà politico-amministrativa. La Città di Taranto, per la sua storia e per la sua importanza strategica a livello nazionale, non può permettersi di non avere una guida forte e politicamente chiara. La continua revoca e successiva nomina di assessori e dei componenti dei Cda delle Società Partecipate, di volta in volta indicati dai consiglieri che singolarmente ed autonomamente manifestano sostegno al Sindaco, è la rappresentazione plastica della instabilità politica che viviamo».
Rimarcato «l'ambiguo atteggiamento» dei partiti: «PD, Movimento 5 stelle, CON Taranto, Europa Verde, Partito Socialista Italiano, Una Strada Diversa e Sinistra Italiana si pongono all' "opposizione" di Melucci solo per il tramite di comunicati stampa, ma di fatto non hanno il coraggio di sfiduciarlo perché spaccati al loro interno e deboli nei confronti dei rispettivi consiglieri comunali che solo in parte rispondono alle segreterie politiche in quanto incollati alla poltrone. Il quadro politico della cosiddetta maggioranza è quindi caratterizzato da continui reciproci ricatti politici. Tale situazione si traslerà anche in Provincia e determinerà, sempre che i sopracitati partiti di sinistra siano coerenti, l'immobilismo di un altro importante Ente locale. In tutto questo si colloca la figura del Presidente Michele Emiliano e dei suoi adepti i quali da Bari, da anni, decidono le sorti di questa città, lasciandola al palo».
«Per tali ragioni - hanno osservato - sarebbe il caso che il Sindaco Melucci prendesse atto del fallimento suo e del proprio progetto politico del centro sinistra e rassegnasse le dimissioni. Ciò gioverebbe anche all'intero territorio provinciale profondamente legato alla sorti Città capoluogo. Pare superfluo, infatti elencare le diverse emergenze che Taranto deve affrontare e le grandi opportunità che la stessa deve saper cogliere per emergere dal torpore in cui è ridotta da anni.
Oggi la Città ha bisogno di una guida chiara e con una precisa collocazione politica; non può permettersi di avere maggioranze sempre differenti ed essere rappresentata da soggetti che cambiano partito e quindi posizione politica su temi delicati esclusivamente per interessi personali. È urgente che in città abbia luogo un profondo rinnovamento. Il centro destra unito è pronto a raccogliere questa sfida ed è in grado di dare un governo forte e stabile alla Città anche grazie al sostegno di tante forze civiche cittadine ed alla vicinanza che, quotidianamente, viene manifestata da sempre più parti».
La conclusione: «I consiglieri comunali di centro destra hanno già sottoscritto con gli altri consiglieri di opposizione una mozione di sfiducia in consiglio comunale. Se il Pd, il M5S e gli altri partiti di centro sinistra che, a parole, si sono posti in minoranza, hanno un sussulto di dignità e sono consequenziali, sottoscrivano insieme a noi la mozione di sfiducia che ha raggiunto 10 firme per determinare la fine di questa legislatura e consentano ai cittadini di Taranto di tornare alle urne».
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