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Il fatto

Comuni Ricicloni: male Taranto, ma in provincia è record di "Rifiuti Free"

Presentato il dossier annuale di Legambiente Puglia

Discarica - archivio

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Male Taranto, lontanissima da quella percentuale di raccolta differenziata richiesta dalla legge, ma la provincia ionica è quella con il più alto numero di Comuni “Rifiuti Free”, ossia non solo rientrano nei limiti di legge ma addirittura hanno un pro-capite di rifiuto residuo (indifferenziato) molto basso e cioè inferiore ai 75 kg per abitante all’anno.

I quattro comuni virtuosi del Tarantino sono Laterza, Mottola, Montemesola e Monteparano.

Questa mattina Legambiente Puglia, con il patrocinio dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Puglia e con la collaborazione di Acquedotto Pugliese che ha ospitato l'evento presso la sede storica di via Cognetti a Bari, ha presentato il dossier annuale sull’andamento della raccolta differenziata: la consueta festa dei “Comuni Ricicloni”. Un rapporto in cui, oltre a fotografare lo stato dell'arte, fanno testo le performance in relazione all'anno precedente, con numerosi comuni che hanno mostrato incrementi importanti nelle percentuali di raccolta.

“L'economia circolare – spiega Daniela Salzedo, direttrice di Legambiente Puglia – ha bisogno della diffusione della raccolta differenziata domiciliare in tutti comuni, della tariffazione puntuale per premiare le utenze più virtuose, di maggiore attenzione sulla qualità per facilitare il riciclo successivo e di una impiantistica regionale valida e diffusa su tutto il territorio regionale. Fino ad oggi, purtroppo, le sindromi NIMTO degli eletti (non durante il mio mandato elettorale) e NIMBY dei cittadini (non nel mio giardino) hanno troppe volte condizionato le scelte delle amministrazioni facendo diventare una impresa titanica anche la creazione di un centro comunale di raccolta. Dobbiamo superare una volta per tutte questi pregiudizi per realizzare anche in Puglia gli impianti industriali dell’economia circolare¸a partire dai digestori anaerobici per produrre compost e biometano”.

Il dossier “Comuni Ricicloni Puglia” è l'occasione per un confronto su ciò che è stato fatto e quanto invece rimane da fare, mettendo in rete i consorzi di filiera, le associazioni di categoria, le imprese, gli enti di ricerca e gli esperti di settore con l'obiettivo di supportare i Comuni nel trovare le soluzioni migliori. Anche su scala regionale il report ha l'obiettivo di implementare quantitativamente e qualitativamente la differenziata, primo passo verso il riciclo e l'economia circolare.

Impietosi i dati che riguardano la raccolta differenziata a Taranto: tra i comuni capoluogo di Provincia è davanti solo a Foggia e nonostante un incremento di 2,5 punti percentuali in più rispetto all’anno scorso si ferma ad una raccolta del 27,4 per cento. Lontana anni luce da capoluoghi come Trani (75,3%) o Lecce (67,6%).

Raccolta differenziata nei comuni capoluogo

Raccolta differenziata nei comuni capoluogo

Come detto, invece, va molto meglio nei comuni della Provincia ionica. Oltre ai “fantastici 4” che sono stati citati e premiati comuni virtuosi, ce ne sono molti altri con percentuali davvero ragguardevoli e incrementi importanti rispetto agli anni precedenti. A testimonianza che, al di là della dimensione della città, l’aspetto più importante è la crescita culturale dei suoi abitanti.

Raccolta differenziata nei comuni della provincia di Taranto

Raccolta differenziata nei comuni della provincia di Taranto

 

“È del tutto ideologico – sottolinea Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, intervenuto a Bari - continuare a promuovere lo slogan ‘Rifiuti zero’ se non lo si affianca con ‘Impianti mille’, lavorando concretamente sul territorio per far realizzare le infrastrutture impiantistiche innovative finalizzate al riuso e al recupero di materia. Sono interventi fondamentali se si vogliono davvero evitare nuove discariche o termovalorizzatori, sostenuti da un partito trasversale. La missione dell’economia circolare potrà essere compiuta solo costruendo una rete di alleanze in cui mettere insieme le imprese innovative, che vogliono fare nuovi impianti industriali, con i Comuni ricicloni e rifiuti free, stanchi di trasportare su gomma la propria differenziata a distanze enormi, aumentando l’inquinamento prodotto e la tariffa per coprire i costi del servizio”.

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