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Le indagini

Mala del caro estinto, al via gli interrogatori

Scena muta dei primi quattro. Oggi tocca ad altri cinque

Pattuglia della Volante davanti al Cimitero San Brunone

Pattuglia della Volante davanti al Cimitero San Brunone

Corruzione e appalti truccati nei servizi cimiteriali ed estorsioni a parenti dei defunti: al via gli interrogatori. Ieri dinanzi al gip sono comparsi Giuseppe Cristello e Valter Pernisco, difesi dall’avvocato Antonio Mancaniello, Antonio Sansone, assistito dall’avvocato Gianluca Mongelli, e Giuseppe Ligorio, difeso dall’avvocato Pierfrancesco Zizzi.

Gli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Stamattina sarà la volta di Barbara Galeone, difesa dall’avvocato Salvatore Maggio, di Francesco Alfeo e di Filomena Clarisa Francisco, assistiti dall’avvocato Michele Rossetti, di Vito Giannini, difeso dall’avvocato Rino Levato, di Tiziano Scialpi, assistito dall’avvocato Andrea Silvestre. Com’è noto nell’inchiesta sono coinvolti dipendenti comunali e la cooperativa Kratos.

Nella operazione “Golden System” condotta dagli agenti della Squadra Mobile indagati a piede libero anche il comandante della Polizia Locale, Michele Matichecchia e il direttore generale del Comune, Carmine Pisano Le indagini condotte dagli investigatori della Questura sono state avviate nall’aprile del 2021, dopo un incendio, avvenuto nei pressi dell’ingresso principale del San Brunone, di due automezzi di proprietà di una società che all’epoca dei fatti gestiva, per conto del Comune di Taranto, i servizi cimiteriali. Grazie all’utilizzo di moderni strumenti investigativi, si è riusciti a ricostruire l’intricata vicenda che ha visto come protagonisti alcuni dipendenti del Comune e alcune persone appartenenti alla società cooperativa sociale, ritenute responsabili dei reati di turbata libertà degli incanti, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione di persona incaricata di pubblico servizio.

Dalle indagini è emerso che le persone finite sotto la lente d’ingrandimento della polizia hanno posto in essere molteplici condotte illegali che hanno consentito alla società cooperativa sociale Kratos di aggiudicarsi, illecitamente, la gestione dei servizi cimiteriali per alcuni anni, con un importo della gara di appalto di circa 7 milioni di euro. Secondo l’accusa Galeone, Pisano e Matichecchia, dirigenti del Comune di Taranto, avrebbero pilotato l’appalto compiendo una serie di azioni volte a favorire irregolarmente la società cooperativa sociale a discapito delle altre che avevano partecipato alla gara. Inoltre, viene contestata l’esistenza di una associazione per delinquere, composta da alcuni necrofori in servizio presso il cimitero San Brunone, dipendenti della società, i quali avrebbero posto in essere numerosissimi episodi di estorsione nonché di concussione ai danni dei parenti dei defunti, nell’ambito dei servizi e delle operazioni cimiteriali. Avrebbero utilizzato per tale scopo anche la “cattiva fama” di un noto esponente di un gruppo criminale tarantino.

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