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La crisi al Comune

Melucci, arriva la mozione di sfiducia

A presentarla i consiglieri comunali Luigi Abbate e Massimo Battista

I consiglieri Luigi Abbate e Massimo Battista

I consiglieri Luigi Abbate e Massimo Battista

Dopo la crisi che si è aperta tra Melucci e i partiti della coalizione "Ecosistema Taranto", sul capo del sindaco adesso pende una mozione di sfiducia. A presentarla sono i consiglieri comunali di opposizione Luigi Abbate e Massimo Battista. I due consiglieri, che da tempo fanno asse, illustreranno domani la loro iniziativa nel corso di una conferenza stampa che si terrà nella sede di via Abruzzo, 63.Il tema non lascia spazio a interpretazioni: "Appello alla città: liberiamo Taranto dall'amministrazione Melucci. Presentazione della mozione di sfiducia al Sindaco in Consiglio comunale".

Si tratta di una iniziativa a norma dell'articolo 52 del Testo Unico sugli Enti Locali, che offre appunto la possibilità di presentare la mozione di sfiducia al sindaco. La mozione, però, «deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri». Nel caso del consiglio comunale di Taranto, il numero da raggiungere per discutere la mozione è di tredici consiglieri. Una volta raggiunte le tredici firme, la mozione viene discussa in aula e, se approvata a maggioranza assoluta (la fatidica quota 17), comporta automaticamente lo scioglimento del consiglio comunale e la nomina di un commissario.

L'iniziativa di Abbate e Battista ha uno scopo politico preciso: «In questi giorni abbiamo assistito a molte ambiguità. Con questo atto vogliamo portare allo scoperto chi è davvero fuori dalla maggioranza e chi invece continua a restarci».

Nella scorsa consigliatura lo scioglimento del consiglio comunale si produsse non attraverso una mozione di sfiducia ma con le contestuali dimissioni di 17 consiglieri. 

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