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Il caso

Rifiuti radioattivi, venti di rivolta

Il sito per il deposito: spunta anche Laterza

Rifiuti radioattivi

Rifiuti radioattivi

“La Puglia è stata tra le prime regioni d’Italia a credere convintamente nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, tanto che oggi è al secondo posto in Italia per produzione di energia da FER e la prima per lo sviluppo di energia eolica. Questi risultati non sono né frutto del caso, né di una fortunata intuizione, ma figli di una filosofia precisa che da tempo contraddistingue la traiettoria del progresso che i pugliesi hanno voluto dare al territorio: quello dello sviluppo sostenibile e rispettoso della natura e della secolare cultura rurale. Pensare che proprio qui debba sorgere un deposito di rifiuti radioattivi è una completa assurdità, contro la quale ci batteremo fino all’ultimo”.

Così i deputati pugliesi del Partito Democratico, Ubaldo Pagano, Claudio Stefanazzi e Marco Lacarra, commentano all’unisono la notizia della pubblicazione dell’elenco ufficiale, da parte del Ministero dell’Ambiente, della Carta Nazionale delle Aree Idonee in cui sono presenti anche 5 località pugliesi tra quelle potenzialmente eleggibili per realizzare il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e il Parco Tecnologico, per lo stoccaggio definitivo dei rifiuti radioattivi di bassa e media attività.

“La scelta dei 5 siti – continuano i dem – è ancora più paradossale se si considera che tanto l’area di Laterza, quanto quelle di Altamura e Gravina, sono parte integrante di due zone naturali protette come il Parco Regionale delle Gravine e il Parco Nazionale della Murgia. Sin dalla loro istituzione, quasi 20 anni fa, le amministrazioni comunali coinvolte e la Regione Puglia compiono sforzi quotidiani per garantirne valorizzazione e salvaguardia, affinché possano essere preservate in tutta la loro peculiare bellezza. È perciò assolutamente intollerabile che tutto questo venga vanificato per la realizzazione di un’opera giusta e necessaria ma gravemente impattante.”

Il ministro Matteo Salvini

“Siccome il ministro Salvini – concludono Pagano, Stefanazzi e Lacarra – è un grande fan del nucleare, ci aspettiamo che chieda a uno dei suoi sindaci leghisti del Nord Italia di proporsi ad ospitare il Deposito Nazionale. Siamo certi che, convinto com’è della bontà di un ritorno alle centrali, non avrà nemmeno troppi problemi a convincere i suoi elettori dell’innocuità di un’opera del genere.”

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