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Il caso

Tari- dehors, raffica di avvisi di accertamento

Le associazioni di categoria al Comune: «Troviamo una soluzione»

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Dehors - archivio

«Partono da 800 euro e arrivano ad alcune svariate migliaia di euro le cartelle esattoriali partite dal Comune di Taranto e indirizzate a titolari di pubblici esercizi della città che, durante la pandemia, hanno utilizzato maggiormente gli spazi esterni ai locali, per poter tenere aperte le proprie attività nel periodo in cui vi erano tantissime misure da rispettare, come le distanze, per evitare un'ulteriore diffusione del virus. Ora ricevono sanzioni con riferimento alla Tari non pagata, per il suolo pubblico che nella maggior parte dei casi era già in precedenza utilizzato».

Così in una nota a firma congiunta le associazioni Casaimpresa/Confesercenti, Confesercenti, FIVAG-CISL, Confimprese Taranto, UNSIC e U.P.A.L.A.P.

«Le nostre associazioni datoriali e i nostri sindacati - si legge nel documento - hanno scelto, come è nel nostro stile, di confrontarsi con gli uffici dell’amministrazione comunale al fine di individuare insieme una soluzione per consentire agli associati di percorrere la strada migliore. Obiettivo non è certamente quello di non pagare laddove è prevista una tassa locale, ma di raggiungere  un accordo che possa tenere insieme tutto attraverso l’irrinunciabile strumento del dialogo.

Così è stato possibile trovare dall’altra parte un interlocutore ragionevole e disposto al confronto. Abbiamo infatti avuto la possibilità di comunicare con tre dirigenti dell’area Tributi, tra cui il direttore generale, con gli assessori Manzulli e Di Santo, con la Presidente della Commissione Bilancio Bianca Boshnjaku, e con il consigliere comunale Paolo Castronuovo.

Sono stati individuati alcuni spazi di intervento, sulla base della nostra richiesta considerando che, nel periodo COVID, la produzione dei rifiuti, alla quale si riferisce la Tari,si è sensibilmente ridotta per via delle restrizioni imposte (chiusura totale o parziale,solo asporto). Richiesta che mira ad ottenere essenzialmente un ridimensionamento delle sanzioni, poiché la mancata denuncia degli spazi esterni ai fini Tari, è stata  prodotta  esclusivamente dall’ignoranza di tale obbligo; i dehors sanzionati infatti sono regolarmente autorizzati,e per gli stessi viene già corrisposto il relativo tributo (Tosap/canone). Si chiede inoltre, anche un  allungamento dei tempi di rateizzazione e la riduzione dei tassi di interesse praticati.

Dopo il confronto, ci si è impegnati da ambo le parti, ad avviare verifiche tecniche e approfondimenti sul tema. Pur volendo affrontare e risolvere la questione con spirito costruttivo, auspichiamo che gli uffici preposti rivolgano una particolare attenzione a quell’odioso fenomeno dell’evasione totale, dal momento che, è evidente, nel nostro caso, ribadiamo, si tratta di mancato pagamento dovuto unicamente a mancanza di opportuna conoscenza, al quale anche noi abbiamo interesse a porre rimedio.

Intanto questo gruppo di associazioni e sindacati è al lavoro per allestire uno sportello di assistenza tecnica al quale gli associati potranno rivolgersi; nelle more che questo accada, ciascun iscritto potrà trovare nell’associazione cui appartiene, un punto di riferimento per avere aggiornamenti sugli sviluppi della vicenda, ma anche indicazioni utili in questa fase delicata».

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