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Il centrodestra
13 Agosto 2023 - 10:03
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Una lunga conferenza per ribattere punto su punto alle accuse, anche aspre, che appena un paio di giorni prima erano state scagliate dal centrosinistra. Il centrodestra tarantino rintuzza l’attacco e capovolge le responsabilità. I temi: i fondi del Pnrr e i Giochi del Mediterraneo.
«Nessun intervento - ha chiarito l’onorevole Dario Iaia (FdI) - è stato definanziato, ma si utilizzano altre fonti di finanziamento come il Piano Nazionale Complementare e il Fondo Sviluppo e Coesione. La verità è che il centrosinistra sperava che i fondi non arrivassero. Invece i soldi ci sono e arriveranno. La rimodulazione era necessaria perché, ad esempio, dei 40 mila progetti presentati dai Comuni, molti col Pnrr non c’entravano nulla».
Ma la stoccata al centrosinistra arriva proprio sulla conferenza che il Pd e gli altri partiti e gruppi che governano il Comune di Taranto hanno tenuto nei giorni scorsi. «È singolare - ha incalzato Iaia - che una conferenza politica venga presieduta da una figura tecnica come il presidente dell’Asi. Forse siamo in presenza di un conflitto di interessi». Il riferimento è a Costanzo Carrieri, che ha guidato gli attacchi mossi dal centrosinistra.
Uno dei temi più caldi è quello del siderurgico. Dal Pd, in particolare dall’on. Ubaldo Pagano, era arrivata l’accusa al governo, nemmeno tanto sottintesa, di voler tutelare Arcelor Mittal. Iaia rispedisce al mittente: «Sia chiaro: se l’impianto non garantisce salute dei cittadini e sicurezza dei lavoratori, va chiuso. Noi siamo per la decarbonizzazione, per questo però occorre riorganizzare tutto l’aspetto energetico. Il preridotto senza forni elettrici non ha senso, quindi è questa strada che va finanziata e lo vedremo nei prossimi mesi». Sullo scudo penale: «Non significa affatto immunità per chi commette reati. La norma dice solo che non si può essere indagati per lo svolgimento di azioni che pongono rimedio alle criticità ambientali. Con un emendamento del ministro Fitto questa norma viene estesa anche alle fasi della decarbonizzaizone. Questa tutela, peraltro, non si applica quando dalle azioni compiute possa derivare un danno per la salute e la sicurezza delle persone».
L’affondo al sindaco Melucci: «Da lui non accettiamo lezioni sull’ambiente. In questi anni ha fatto delle giravolte clamorose: da Calenda agli ambientalisti ora a Renzi. Non prendiamo lezioni da chi in sei anni non è stato capace di organizzare la raccolta differenziata che vede Taranto agli ultimi posti in Italia con appena il 24%. Con una città così sporca Melucci vuole davvero fare il paladino dell’ambiente?».
Il piatto forte è comunque quello dei Giochi del Mediterraneo, ormai il tormentone politico-sportivo di questi mesi. «È davvero sorprendente - ha contrattaccato il deputato di Fratelli d’Italia - che in una città dove Bari e i baresi la fanno da padrona, si attacchi il commissario Ferrarese perché non è di Taranto. Quella del centrosinistra è una polemica politica davvero provinciale. Peraltro nel Masterplan presentato dal Comitato Organizzatore era già previsto il coinvolgimento di sedi e impianti di Brindisi e Lecce. Piuttosto dicano come sono stati spesi finora quattro milioni e mezzo per i quali ad oggi non è stato presentato alcun rendiconto. Nel consuntivo 2022 risulta un avanzo di 516 mila euro. E allora: non ha speso quello che avevi e vuoi ancora altri soldi? La verità è che le dimissioni del presidente del Coni, Malagò, hanno certificato il fallimento del Comitato Organizzatore. E poi va chiarito un aspetto: i soldi messi a disposizione del governo andranno nella contabilità speciale del commissario, non al Comune». Infine, la “provocazione” all’assessore Mattia Giorno che alla conferenza del centrosinistra aveva mostrato i faldoni con tutti gli atti compiuti dall’amministrazione comunale sui Giochi del Mediterraneo: «Se in quei faldoni ci sono i progetti, allora andiamo insieme a portarli al commissario. La verità è che soltanto tre sono i progetti appaltabili del Comune di Taranto».
La questione territoriale è stata ripresa anche dall’onorevole Vito De Palma (Forza Italia): «Ferrarese non è di Taranto? E Sannicandro (il direttore generale del Comitato Organizzatore, ndr) che ha potuto soggiornare politicamente a Taranto grazie all’ospitalità di chi in questa città è particolarmente sensibile al fascino barese? Il risultato è che le gare d’appalto non sono state fatte perché non c’era lo straccio di un progetto esecutivo. Probabilmente un errore lo abbiamo commesso: il commissariamento andava fatto prima».
Un passaggio anche sul Tecnopolo: «Il M5S ha governato fino a qualche mese fa e ora dobbiamo sentirci dire del senatore Turco che noi avevamo perso i soldi? Proprio noi, invece, abbiamo riacciuffato il Tecnopolo che va seguito di pari passo con la questione ex Ilva».
Dal consigliere comunale Francesco Battista (Lega): le critiche alla gestione dell’amministrazione comunale: «Melucci per anni ha avuto la gestione dei Giochi del Mediterraneo senza aver prodotto nulla e ora si lamenta di essere stato commissariato? Questa amministrazione è fallimentare. Lo dimostra lo stato di sporcizia della città, dove paghiamo una Tari tra le più alte d’Italia, per non parlare dei balletti sui parcheggi: ritirata la delibera sulle strisce blu a San Vito e lasciata cadere nel silenzio, dopo le proteste dei cittadini, la revoca degli abbonamenti per lavoratori». Battista ha sollevato anche un problema di trasparenza: «Per ottenere gli atti siamo costretti a reiterare più volte le richieste perché evidentemente l’amministrazione è restìa a darceli. A volte dobbiamo fare ricorso al segretario generale per ottenere i documenti richiesti. Meglio andare a nuove elezioni». Un auspicio ribadito anche da Mimmo Lariccia (Noi moderati): «Taranto merita una nuova amministrazione».
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