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Via libera all’aumento Tari Bagarre in aula, Melucci replica con un video

I banchi dell’opposizione in Consiglio comunale - foto Francesco Manfuso

I banchi dell’opposizione in Consiglio comunale - foto Francesco Manfuso

Il Consiglio comunale ha dato il via libera a maggioranza (17 favorevoli, Liviano ha abbandonato l’aula prima della votazione) le nuove aliquote della Tari, la tassa sui rifiuti. Bagarre in aula con l’opposizione che ha attaccato duramente il percorso intrapreso dall’amministrazione comunale. «L’amministrazione Melucci continua a non considerare il difficile momento che attraversano le famiglie e le imprese persistendo nella propria politica vessatoria ed iniqua - hanno dichiarato i consiglieri di Fratelli d’Italia, Giampaolo Vietri e Tiziana Toscano - Vessatoria perché si continua ad aumentare non solo la Tari, dopo il già consistente aumento applicato lo scorso anno, ma anche imponendo l’aliquota massima dell’1,06%, ovvero la massima aliquota attuabile per legge sugli immobili che non risultano abitazione principale, su quelli destinati ad uffici, negozi, botteghe e laboratori per arti e mestieri. Stessa sorte per aree fabbricabili e terreni agricoli. Stessa vessazione per quanto riguarda l’aliquota all’Irpef, un addizionale comunale alla tassazione sui redditi, che il comune di Taranto impone con l’aliquota massima. Per chiudere il quadro l’amministrazione ha pensato bene di estendere in tutta la città i parcheggi a pagamento imponendo la tassazione anche nelle ore pomeridiane. E’ facile mettere le mani nelle tasche dei contribuenti ma a tutto ciò dovrebbero corrispondere servizi efficienti per i cittadini. Queste decisioni possono trovare spiegazione solo in presenza di un equo equilibrio tra la tassazione imposta e i benefici che i cittadini dovrebbero riceve. La disorganizzazione della differenziata, la scarsa igiene lamentata dalla città, l’inadeguatezza o la carenza di altri servizi non ci sembra che ripaghino i tarantini dei sacrifici richiesti e sostenuti. Con tutti i soldi che il Comune incassa imponendo la tassazione al massimo su tutti i tributi locali, tanto alle famiglie quanto alle imprese, certamente la città si dovrebbe presentare in una condizione di maggiore efficienza e decoro che questa amministrazione, purtroppo per noi, ancora ad oggi non riesce ad assicurare». Massimiliano Di Cuia (Fi), Francesco Battista (Lega), Francesco Cosa, Walter Musillo e Cosimo Festinante (Misto). «Alla fine, nonostante le barricate di noi dell’opposizione, Melucci ha vinto: a Taranto è in arrivo la stangata delle tasse. Così, con straordinaria pervicacia come se stesse offrendo un “servizio” alla comunità, il sindaco e la sua maggioranza sono riusciti ad approvare l’aumento della Tari. Secondo le prime stime, come è noto, una famiglia di circa quattro persone che vive in una casa di 100 metri quadri pagherà quasi 500 euro di tassa sui rifiuti. Come se non bastasse - evidenziano i consiglieri d’opposizione - la maggioranza ha approvato la modifica del regolamento delle aliquote irpef che prevede il pagamento dell’addizionale comunale anche per quelle fasce debolii con redditi fino a 15.000 euro, che precedentemente erano esenti. Per fare un esempio con questo ulteriore balzello una famiglia che percepisce un reddito di 15.000 euro dovrà sborsare alle casse comunali 120 euro in quanto il sindaco non si è limitato ad introdurre la tassa ma ha applicato la tariffa massima dello 0,8%. Un vero capolavoro a firma del centrosinistra, che si dimostra sempre pronto a mettere le mani nelle tasche dei cittadini senza pensare a che servizio si sta offrendo: la raccolta dei rifiuti non funziona, la differenziata non prende il volo e Taranto è sempre più sporca. Ciononostante, con una certa spavalderia, l’amministrazione aumenta le tasse. Tanto... pagano i tarantini!». La replica del sindaco Rinaldo Melucci non è tardata ad arrivare. In un video, postato sulla sua pagina facebook, ha attaccato l’opposizione. «Voi avete visto per strada in questi giorni dei manifesti 6x3. Sono molto carini, colorati e molto costosi. Annunciano l’aumento della Tari. Ebbene è vero, la Tari aumenterà dell’1,90% o giù di lì. Pochi euro ad utente all’anno. Vi voglio raccontare una storia: gli amministratori, sostenuti dai partiti che oggi fanno polemica, nel 2006 hanno creato in questa città il dissesto economico-finaziario più grande della storia repubblicana italiana. Abbiamo recuperato negli anni risorse, a costo di notevoli sacrifici. Ad una intera generazione di tarantini - ha ricordato Melucci - sono mancate infrastrutture, eventi, opportunità di lavoro, qualità dei servizi. E per tutti questi anni la classe dirigente di questa città, come una foglia di fico dopo questo enorme dissesto, ha sempre tenuto le tasse al minimo. Siamo una città che invecchia, che deve restituire servizi ai cittadini, specie quelli più fragili, e lo si fa con politiche attive oltre che con un po’ di tasse. La Tari, in partitolare, è aumentata negli ultimi due anni perchè veniamo fuori da due anni di Covid e aumentano in maniera indiscrimata i costi di conferimento in discarica dei rifiuti solidi urbani - ha evidenziato il sindaco - Motivo per cui spingiamo sempre a migliorare le quote di raccolta differenziata per restare in costi più contenuti. In più è schizzato il costo della bolletta elettrica di tutte le partecipate. Se vogliamo essere una città seria, che si prende cura dei cittadini e continua a restituire servizi efficienti alla città, ogni tanto bisogna adeguare il sistema delle tariffe e delle tasse come fanno tutte le grandi città in Europa. Chi oggi fa polemica dovrebbe stare un poco in silenzio e ricordarsi di quel 2006 e di cosa è successo a questa città per colpa di un certo modo di fare politica».
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