Una dettagliata relazione sugli interventi attuati, in corso e previsti legati al rischio idrogeologico in Puglia, contenente anche indicazioni sulle criticità procedurali e su come migliorare ed accelerare l’iter a livello ministeriale. E’ quanto ha inviato alle sei Prefetture pugliesi il Commissario di Governo per il contrasto del dissesto idrogeologico in Puglia (che per legge è il presidente della Regione Michele Emiliano). Ecco i punti principali: Necessità di coordinamento a livello ministeriale Attualmente vige il sistema di monitoraggio nazionale su piattaforma Rendis gestita dall’Ispra e dal Ministero dell’Ambiente: tutti i finanziamenti, sia per le progettazioni sia per gli interventi di mitigazione, vengono assegnati dal Ministero dell’Ambiente e dalle Regioni, seguendo i criteri e le priorità dettate dal sistema Rendis. Da alcuni anni il Ministero dell’Interno, la Protezione Civile e sporadicamente anche il Ministero delle Infrastrutture assegnano autonomamente ai Comuni risorse per il contrasto al dissesto idrogeologico, senza riferirsi al sistema Rendis e senza alcun coordinamento con il Ministero dell’Ambiente e con le Regioni. Ciò ha determinato una sovrapposizione di attività e, in alcuni casi, disguidi operativi con le attività delle Regioni e dei Commissari di Governo, a cui spettano i compiti di attuazione degli interventi “qualsiasi sia la fonte di finanziamento” (ai sensi dell’art. 36 ter del DL n. 77/2021 convertito in L. n. 108 del 29/7/2021). E’ dunque auspicabile un coordinamento a livello centrale, in particolare tra il Ministero dell’Interno e la Protezione Civile con il Ministero dell’Ambiente. Piattaforma unica E’ opportuno che Il sistema Rendis rimanga l’unico riferimento alla base della programmazione in un settore così delicato e quindi bisognerebbe evitare duplicazioni. Inoltre sarebbe importante uniformare i criteri, semplificare la procedura di inserimento dei progetti sulla piattaforma ed effettuare una programmazione unica a livello nazionale coordinata con le Regioni. Semplificazione di tempi e procedure autorizzative Il Commissario di Governo dispone di norme derogatorie per ridurre i tempi di approvazione dei progetti e di esecuzione degli interventi. Nonostante ciò i pareri ambientali e alcune procedure autorizzative dei lavori in zone vincolate dal punto di vista paesaggistico e ambientale, determinano un rilevante allungamento dei tempi tecnici propedeutici all’esecuzione di opere emergenziali e classificate “di preminente interesse nazionale”. Pertanto è necessario semplificare alcune procedure autorizzative e sensibilizzare gli enti al rigoroso rispetto dei tempi approvativi, collaborando attivamente per individuare soluzioni e modalità che consentano l’esecuzione tempestiva degli interventi. Gli enti responsabili dei pareri ambientali e paesaggistici sono le stesse Regioni, le Provincie, le Soprintendenze ai Beni AAAS e l’Autorità di Bacino. Per quanto riguarda la Puglia, chiarisce la relazione, si cerca di coordinare le attività regionali puntando a razionalizzare le risorse disponibili con un’adeguata programmazione. Inoltre la Regione Puglia intende istituzionalizzare una cabina di regia fra tutti i soggetti che si occupano di dissesto e di georischi ambientali per costituire un Osservatorio regionale con una banca dati ed un gruppo operativo di professionisti specializzati a disposizione degli enti locali e delle istituzioni scientifiche. Il documento chiude riepilogando i dati degli interventi e i profili delle zone più a rischio evidenziando che dal 2015 sono stati attivati 219 progetti di cui 175 finanziati e in gran parte completati per oltre 500 milioni di euro.
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