I consiglieri comunali tarantini di opposizione hanno inviato un dossier all’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) ed alla Procura Regionale della Corte dei Conti dopo che il 12 settembre scorso avevano inoltrato una formale diffida nei confronti del Sindaco di Taranto, “invitando lo stesso a ritirare in autotutela le delibere con le quali si procedeva all’assunzione, a tempo determinato per chiamata diretta, di ben sette staffisti, che costeranno ai cittadini 1.250.000 euro in 5 anni” come si legge in una nota. Adesso tutti i consiglieri comunali di opposizione, ad esclusione di Salvatore Brisci (firmatario della diffida), hanno inviato il dossier ad Anac e Corte dei Conti. Francesco Cosa, Cosimo Festinante, Francesco Battista, Massimiliano Di Cuia, Carmen Casula, Massimiliano Stellato, Giampaolo Vietri, Tiziana Toscano, Massimo Battista, Luigi Abbate e Walter Musillo in un comunicato congiunto scrivono che “confortati da una consolidata giurisprudenza contabile ed amministrativa, riteniamo non essere consentito assumere staffisti su posti eccedenti l’organico ufficiale del gabinetto del Sindaco e, comunque, stipendiati non ad invarianza di spesa, ma con risorse finanziarie recuperate mediante variazioni di bilancio mirate; non essere consentito assumere staffisti, quando tra gli stessi e la persona del Sindaco, possa configurarsi una posizione di conflitto di interessi, per vicende di carattere penale in corso; non essere consentito assumere staffisti, che ricoprano altrove un ruolo istituzionale primario, come quello di Presidente di un noto Ente pubblico locale, allorquando il Sindaco sia componente del consiglio di amministrazione dell’Ente medesimo. Il Comune di Taranto pur essendovi obbligato per Legge, non ha espletato nessuna procedura di interpello al fine di individuare risorse umane da destinare al Gabinetto Sindaco, in aggiunta al personale dipendente già assegnato.
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