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07 Marzo 2017 - 05:55
Operazione antidroga Pontefice, in 35 rischiano il processo.
L’udienza dinanzi al gup di Lecce è stata fissata per il prossimo 24 maggio. L’operazione è scattata a ottobre del 2016 quando i carabinieri hanno arrestato 18 persone tra Taranto, Bari e Napoli con l’accusa di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Smantellati tre gruppi che facevano base nel quartiere Paolo VI. La droga era fornita da persone ritenute vicine a clan e del quartiere Scampia di Napoli e del quartiere Japigia di Bari.
Nell’inchiesta Pontefice in carcere sono finiti Ciro Boccasini, Franco Caianiello, Leonardo Ciaccia, Pasquale De Leonardo, Nicola Fago, Angelo Lupoli, Ivano Lupoli, Pietro Lupoli, Egidio Masella, Domenico Milella. Ai domicliari, invece, Agostino Cardellicchio, Valentino Chiulli, Massimiliano Cocciolo, Edma Esposito, Angelo Fago Raffaele Portacci, Cosimo Resta e Maria Resta. Il collegio di difesa è composto, tra gli altri, dagli avvocati Salvatore Maggio, Gaetano Vitale, Angelo Casa, Patrizia Boccuni, Marino Galeandro, Luigi Danucci, Nicola Cervellera, Massimiliano Scavo, Pasquale Blasi Giuseppe Paolo Leoni, Flaviano Boccasini e Andrea Salinari. In uno dei quartieri dello spaccio, secondo l’antimafia gli affari erano gestiti da Leonardo Ciaccia e dal suo braccio destro Nicola Fago.
La base del gruppo era un circolo ricreativo dove i giovanissimi, provenienti anche dal Brindisino e dalla Basilicata, andavano ad acquistare cocaina e marijuana. Il gruppo poteva contare su una organizzazione di tipo aziendale: corrieri, staffette, custodi e cassieri, ognuno con un compito preciso. Oltre al tipico linguaggio criptico al telefono, per i viaggi tra Puglia e Campania utilizzavano auto modificate con dei vani per portare droga e soldi. Periodicamente facevano bonificare le macchine per eliminare microspie e controllavano il territorio con grande precisione attraverso l’uso di staffette che informavano della presenza delle forze dell’ordine nel quartiere”. Dopo l’arresto di uno dei corrieri, preso al volante di un’auto con a bordo due chili di cocaina, il gruppo aveva cambiato strategia e provato ad utilizzare auto a noleggio.
Coinvolti Franco Caianiello e Assunta Esposito ritenuti vicini ad un clan di Scampia. I due con i tarantini avrebbero intrattenuto anche rapporti di amicizia. In vacanza nel capoluogo jonico, alla prima comunione del figlio di uno degli indagati si sono presentati con un regalo particolare: un cantante neomelodico per allietare la festa. Secondo l’accusa però i rapporti non sarebbero stati sempre buoni. In uno scambio, infatti, i tarantini hanno offerto 4 chili di eroina in cambio di un chilo di coca ma l’eroina era di pessima qualità, tanto che i napoletani hanno chiesto il rimborso di due chili di stupefacenti rimasti invenduti. La cocaina veniva acquistata a circa 45mila euro al chilo, più mille euro per le consegne fino a Taranto. Il patto prevedeva il pagamento anche nel caso in cui il carico fosse intercettato dalle forze dell’ordine. Il terzo gruppo, nato da una scissione e diretto da Ciro Boccasini, invece, si riforniva di droga dal quartiere Japigia di Bari.
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