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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Lupa" di Manuela Magi

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di martedì 23 dicembre 2025, è:

    LUPA

    di MANUELA MAGI da Tolentino (MC)

    Non so,
    potrei auscultarmi il cuore,
    distruggere i miei timpani
    e poi andare a passeggiare,
    oppure dare sfogo alla mia voce,
    rompere il silenzio mio mendace,
    urlare come lupa al cielo
    anche se la Luna non si vede
    e la fine pioggia bagna il pelo.

    Potrei vanificare ogni risveglio,
    morsa brutale sul lenzuolo,
    e come onda anomala e potente
    sbatterne il fruscio muto di fendenti.

    Non so,
    c’è il vento che scompiglia
    e io sull’erba alta
    potrei sgattaiolare via
    prima che qualcuno mi catturi l’orma.

    Non so che fare,
    potrei chiamarti amore
    così, tanto per dire,
    mentre la nube che galleggia
    nell’azzurrato cielo
    diventa vela rovesciata e acqua.

    Felpata io nuoto dentro al vento
    e mi cattura il tuo pensiero vero,
    se il mio felino vuoto
    diventa unghie d’infinito e poi tormento.

       

    Recensione


    Questa poesia racconta uno stato di incertezza profonda, in cui l’io poetico oscilla continuamente tra il desiderio di esprimersi e quello di fuggire. Il “non so” che ritorna più volte diventa il segno di una ricerca interiore ancora aperta, fatta di impulsi, tentativi e possibilità non scelte, che restano sospese senza trovare una direzione precisa.


    La figura della lupa rappresenta un istinto primitivo e autentico, un bisogno di libertà che si scontra con il silenzio e con la paura di essere catturati. La natura, con il vento, la pioggia e l’erba alta, accompagna questo movimento inquieto, rendendo visibile il conflitto tra forza e fragilità che attraversa tutto il testo.


    Nel testo di Manuela Magi, anche l’amore appare incerto e provvisorio, quasi pronunciato per difesa, ma capace comunque di lasciare un segno. Il pensiero dell’altro diventa una presenza che scuote e mette in discussione, trasformando il vuoto in tensione e rendendo il sentimento qualcosa di instabile ma necessario.


    La poesia restituisce così l’immagine di un’identità in costruzione, che non trova ancora una forma definitiva ma continua a muoversi. È un testo che parla di istinto, dubbio e desiderio di libertà, senza offrire soluzioni, ma lasciando aperto il percorso e il senso stesso della ricerca.

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