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CONTROVERSO
08 Settembre 2025 - 06:01
"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.
Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:
Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica.
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La Poesia del Giorno, di lunedì 8 settembre 2025, è:
IL TEMPO
di ANTONIO SACCÀ di Roma
Giorni, giornate,
chiuso, recluso,
solo,
fuori i passi di chi passa,
ma io rimango nel mio segreto,
guardo i mutamenti della luce,
l’intero percorso del Tempo
colori ed ombre.
Dovrei, potrei chiamare
scendere,
parlare,
la disperazione della nostra condizione,
di morire vivendo,
vivendo morire,
il voltafaccia del medaglione,
e non sai come uccidere la Morte.
Ti scuoti,
ti afferri,
ti laceri,
ti sbrani,
ti sanguini,
la Morte inserpenta nel tuo corpo,
scava percorsi,
raggiunge la mente,
ti imprigiona il pensiero.
Resti seduto
ma il Tempo si muove,
si avvicina il Tramonto,
lo vedo dai colori,
il Sole ingiallisce,
nella mia stanza musica e silenzio,
tutto lontano, tutto distante,
tutto fuori di me
tranne me stesso e la mortale sorte.
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Recensione
Il tempo che scorre e la morte sono i temi universali che Antonio Saccà affronta nella sua poesia. Il lettore viene posto, sin dai primi versi, di fronte a un senso di distacco e reclusione. Questo senso di isolamento è restituito, in maniera ancora più profonda, dall'antitesi tra il movimento esterno e la quiete che alberga interiormente. Il passare del tempo e il modo in cui la luce delle cose cambia, il poeta lo descrive verso dopo verso; non è solo un fatto normale, ma come se fosse il destino di ogni individuo, inevitabile e ineluttabile.
Versi come “ti scuoti, ti afferri, ti laceri, ti sbrani” risultano concisi e rapidi. L'idea è quella di rappresentare, all'interno della poesia, la lotta di un uomo che sente la fine avvicinarsi. Il verso “la Morte inserpenta nel tuo corpo” descrive la morte come un serpente che si insinua nel corpo. Tale immagine diviene una presenza reale e inevitabile che domina i pensieri.
Nell'explicit la tensione tra la staticità e il fluire del tempo si amplifica. La figura dell'uomo che resta immobile, del tramonto che si imbrunisce, dei colori che mutano, del sole che si ingiallisce, rafforza questa idea. Il tempo continua a procedere senza fermarsi, mostrando che la vita ha una fine.
L'intero testo è pervaso da un senso di tristezza e oscurità. La poesia, come forma di espressione letteraria, può dare voce ai pensieri che spesso si tengono dentro di sé. “Il tempo” è una riflessione intensa sulla morte che è parte della vita. È una poesia che non trasmette facili consolazioni, ma fa sentire al lettore tutta la fatica di accettare ciò che non si può cambiare.
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