Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di mercoledì 16 luglio 2025, è:

COME VORREI

di ALEXANDRA FIRITA di Broni (PV)

Oggi ti ho incontrato sulle colline.
In piazza grande del castello fra
le foglie degli alberi arrivate fin qui,
fra le bianche sedie e le pagine
del libro dimenticato da qualcuno lì.
Eri proprio tu, in cerca di altri nuovi spazi.
Ti ho trovato ballando sinuoso sui ritmi
di musica country...
Ammalianti ombre del passato.
Sopra le mura ribelli papaveri fioriti all'alba
sbandieravano le loro gonne rosse
come i fuochi vivi accessi nel verde prato
e tu, cieco pieno di gioia portavi sulle tue ali
i raggi di sole.
Illudere quell'ora serena.
Profumava di pioggia l'aria e le nuvole grigie
galleggiavano sopra di noi,
immenso mare, persa nel tempo,
e tu, in piazza grande danzavi senza fiato
fra la gente e di rame tramonto
nemmeno ti ricordavi di me, quella nomade,
da l'altro ieri smarrita fra i verdi prati...
Come vorrei essere un passero che stringe
tra le ali l'aria e sboccia come una freccia
fin alla volta celeste
come vorrei lasciarmi portare da te, vento,
alla sorgente dove il tempo non c'è...
Come vorrei essere te, vento…

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Recensione

Ci sono immagini che sanno restare addosso come un profumo, e qui accade proprio questo: la scena si spalanca fra colline, piazze e castelli, in un intreccio di natura e memoria che si scioglie piano nell’aria umida di pioggia. Si percepisce un incontro, forse reale o forse solo sognato, che si consuma tra papaveri ribelli e mura antiche, mentre il corpo si lascia andare a una danza lieve, quasi inconsapevole.

Il linguaggio si distende senza fretta, trattenendo ogni dettaglio: le gonne rosse dei papaveri che sembrano piccole fiammate nel prato, la musica country che fa vibrare l’aria, le nuvole che galleggiano come un mare capovolto. È come se tutto fosse colto sul filo di un ricordo ancora vivo, ma già sfocato ai margini della coscienza.

A colpire è la malinconia dolce che attraversa ogni immagine, quel senso di essere «nomade», smarrita in un tempo che non conosce confini. Eppure non c’è solo smarrimento, c’è anche un desiderio ardente di leggerezza, di libertà: la voglia di diventare passero, di farsi vento, di lasciare che le correnti trasportino lontano, oltre ogni peso terreno.

Alla fine resta una preghiera muta, che si confonde con l’odore della pioggia e con la luce tenue del tramonto. È il cuore a parlare, chiedendo un varco segreto verso un altrove dove forse l’attesa si compie e la nostalgia si placa. Alexandra Firita riesce così a regalare un piccolo spazio di sospensione, dove il lettore può sostare e ascoltare il fruscio delle proprie inquietudini.

Poesia del Giorno

"Sarà il vento" di Nicola Eboli

Controverso

Le poesie scelte sono di Pier Giorgio Capoccetti, Clementina Dromì e Nicola Montemurro