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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Terra rossa" di Rita Primicino

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di lunedì 14 luglio 2025, è:

    TERRA ROSSA

    di RITA PRIMICINO di Collegno (TO)


    Terra rossa,
    di tutti i miei segreti impregnata,
    casa d'infanzia lontana.
    Un raggio di luna
    striscia sui frammenti di tufi rotti
    e fili d' acqua scorrono dai logori tubi.
    Nascoste tra l'erba bruciata dal sole
    le mie palpebre socchiuse,
    i diamanti nel petto
    che traboccano come le onde senza confini.
    Il mio canto di bambina sotto le ali
    dell'uccello del paradiso
    si è protetto raggiungendo i confini del cielo,
    passando oltre tutte le sconfitte del cuore.

       

    Recensione

    C’è una dolcezza ruvida che si posa su ogni parola, un senso di appartenenza che affonda nella polvere, nelle crepe, nei muri sgretolati di un tempo antico. Si percepisce il peso dei segreti custoditi dalla terra, quasi fosse una complice silenziosa, intrisa di memorie che ancora respirano tra le zolle. Tutto parla di un’infanzia distante eppure viva, rivelata da dettagli minuti: i tufi rotti, l’acqua che scorre, le erbe bruciate dal sole, testimoni muti di giorni trascorsi.


    Tra questi frammenti si fa strada un corpo che si riappropria dei propri confini con discrezione, come mostrano le palpebre appena socchiuse, segno di un’intimità timida ma pronta a farsi sentire. Il cuore, in questo spazio, diventa uno scrigno di diamanti che premono per uscire, simili alle onde, con il loro moto incessante e libero.


    La figura bambina che canta custodita sotto le ali di un uccello paradisiaco è un’immagine di struggente delicatezza. Quel canto, piccolo e forte insieme, sa spingersi lontano, oltre il dolore accumulato, oltre i colpi subiti, fino a toccare un orizzonte più vasto, dove il cielo si fa promessa di un approdo sereno.


    Perfino il silenzio sembra trattenere il fiato, come in attesa di accogliere quel suono che nasce fragile e poi si espande. C’è una luce sottile che accompagna ogni verso, capace di rischiarare le ombre senza cancellarle, ma anzi trasformandole in nuove possibilità di rinascita. Rita Primicino consegna così al lettore una confessione delicata e potente, dove passato e presente si stringono in un abbraccio che continua a pulsare sotto la pelle.

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