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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Pensieri fugaci" di Maria Teresa Chechile

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di venerdì 21 febbraio 2025, è:

    PENSIERI FUGACI

    di MARIA TERESA CHECHILE di Lesi (AN)

    Pensieri fugaci
    afferrano il tempo
    come uccelli rapaci.

    Ché di vivida veste
    l'intelletto,
    scandendo incerto
    il suo passo
    alle pure passioni,
    ne intravede
    negli occhi il buio,
    che di luce acceca
    la vista altrui.

    Sorridendo sornione,
    capolino poi fa,
    tra paure e ragioni.

    Son pensieri fugaci,
    consolando la mente,
    ad essi poi tace.

       

    Recensione

    Una poesia intensa e raffinata, capace di trasmettere con pochi versi un senso di transitorietà e introspezione. Il componimento gioca su immagini forti e contrasti netti, come il tempo afferrato da "uccelli rapaci" e la luce che, anziché rischiarare, acceca lo sguardo altrui. Questi elementi creano un'atmosfera sospesa tra lucidità e smarrimento, dove il pensiero si muove con un andamento irregolare, lasciando tracce sfuggenti nel fluire dell'esistenza.


    Il poeta descrive il moto della mente con un ritmo spezzato, quasi esitante, che rispecchia l'incertezza dell'intelletto nel muoversi tra passioni e timori. L’intelletto, avvolto in una "vivida veste", avanza con passi incerti, oscillando tra l’attrazione verso le pure passioni e l’inquietudine che scaturisce dal buio dell’anima. Il sorriso "sornione" che emerge tra "paure e ragioni" suggerisce una sorta di consapevolezza lucida, un momento in cui il pensiero si affaccia oltre le ombre per poi, infine, tacere. C’è qualcosa di enigmatico in questa immagine, come se il pensiero stesso fosse un osservatore capace di insinuarsi tra le crepe della ragione senza mai farsi afferrare del tutto.


    L'uso delle immagini conferisce al testo un'aura di mistero e profondità, lasciando spazio a riflessioni sulla fugacità delle emozioni e sul loro effetto sulla mente. Il dialogo tra luce e buio, tra il movimento rapido del pensiero e il silenzio che lo segue, crea una dimensione quasi onirica, in cui la razionalità e il sentimento si rincorrono senza mai fermarsi del tutto. La chiusa della poesia, con i pensieri che "consolano la mente" prima di svanire nel silenzio, suggerisce una sorta di tregua interiore, un momento di sospensione in cui l’introspezione si placa e lascia spazio alla quiete.


    "Pensieri fugaci" di Maria Teresa Chechile è una lirica che lascia un’impressione netta, come un’eco che risuona oltre la lettura, stimolando il lettore a fermarsi e ascoltare il sussurro della propria interiorità. L’equilibrio tra immagini evocative e ritmo incalzante rende questo componimento un piccolo viaggio nei labirinti del pensiero, in cui ogni parola si fa specchio di emozioni tanto fugaci quanto profonde.

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