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rubrica poetica

Controverso

Le poesie scelte sono di Teodoro De Cesare, Vittoria Colacino Diletto e Maria Pia Marchetti

Controverso

La rubrica settimanale "controVerso" è dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è deciso di raccogliere in questa pagina le più belle poesie che di volta in volta vorrete inviare. 

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato sul quotidiano Buonasera in edizione cartacea, digitale e online nella apposita sezione, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Taranto Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 20 versi.

Ogni settimana tre poesie, tra quelle più significative, saranno scelte, recensite e pubblicate nella rubrica "controVerso" sull'edizione cartacea e digitale del sabato e visibili online la domenica mattina dalle ore 9:00.

Altre, invece, verranno selezionate e pubblicate esclusivamente online come "Poesia del Giorno" sul sito web di Buonasera e sui canali social. 

Le tre poesie pubblicate sabato 20 luglio sono:

  • Stanno le cose di Teodoro De Cesare di San Nicandro Garganico (FG);
  • Desiderio di Vittoria Colacino Diletto di Cutro (KR);
  • Sola di Maria Pia Marchetti di Ancona.

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STANNO LE COSE

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Stanno le cose sospese
stanno stese fra le case
come lenzuola al sole
come balconi in festa.
Basta prenderle al soffio d’aria
quando si nascondono
nel cono d’ombra
al volo d’ape sospinto.
Stanno ferme senza tempo
fino a quando il chiodo non cede
l’occhio vede il pelo d’acqua
e il suo leggero mormorio
inascoltato a tramonto si spegne.
L’interruzione è un tratto di cammino
in cui voltarsi e in-finire.

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di Teodoro De Cesare di San Nicandro Garganico (FG)

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Recensione


I versi offrono una riflessione profonda sulla sospensione e la fragilità del quotidiano. Nei versi iniziali, "Stanno le cose sospese / stanno stese fra le case", l’autore propone immagini di oggetti in quiete, paragonandoli a "lenzuola al sole" o "balconi in festa", simboli di momenti semplici ma significativi. La poesia invita a cogliere questi attimi effimeri, suggerendo che "Basta prenderle al soffio d’aria" per rivelarne la bellezza nascosta, spesso visibile solo "nel cono d’ombra". Teodoro De Cesare esplora il concetto del tempo, con le cose che "stanno ferme senza tempo" fino a quando un evento inevitabile, come "il chiodo che cede", rompe questa immobilità. La visione dell'occhio che percepisce "il pelo d’acqua / e il suo leggero mormorio" rafforza l'idea di una bellezza delicata e fugace, che spesso sfugge all'attenzione e si dissolve "inascoltata a tramonto". L’explicit, con "L’interruzione è un tratto di cammino / in cui voltarsi e in-finire", suggerisce che ogni interruzione nel percorso della vita è un momento per riflettere e trovare un nuovo significato. Il poeta ci invita a apprezzare la quiete e la bellezza nascosta nelle piccole cose del quotidiano, a fermarci e contemplare, a dare valore a ciò che spesso passa inosservato.

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DESIDERIO

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Aspetterò il tramonto
per incontrarti.
Fra i bagliori del cielo
ed i raggi infuocati
sarà meraviglioso
ritrovarti.
E mentre il sole,
con calma e coraggio,
affronterà
l'ennesimo suicidio,
noi due, abbracciati
e vestiti di desiderio,
con la forza
del nostro amore,
aspetteremo, ancora,
quell'alba
che tarda a venire!

di Vittoria Colacino Diletto di Cutro (KR)

Recensione

Si tratta di una lirica intrisa di passione e attesa, un canto che celebra l'amore con immagini suggestive e potenti. Vittoria Colacino Diletto ci conduce nell'incanto del tramonto, momento magico in cui i bagliori del cielo e i raggi infuocati creano un'atmosfera di sospensione e meraviglia. L'attesa di incontrarsi è palpabile, resa vivida dalla promessa di ritrovarsi in un abbraccio avvolgente. La personificazione del sole, che con "calma e coraggio" affronta "l'ennesimo suicidio", introduce una metafora di sacrificio e rinascita, suggerendo la ciclicità e la resilienza della vita. Gli amanti, vestiti di desiderio, trovano nella forza del loro amore la capacità di aspettare ancora, con speranza e determinazione, quell'alba che tarda a venire. La poesia dipinge con intensità il sentimento dell'attesa, trasmettendo un senso profondo di perseveranza e fiducia. L'amore, qui, diventa un rifugio e una promessa, un legame indissolubile che sfida il tempo e le difficoltà. La scelta delle parole è raffinata e potente, capace di evocare emozioni profonde e di coinvolgere il lettore in un viaggio intimo e universale al tempo stesso. L’autrice, nei suoi versi, riesce a trasmettere la bellezza e la forza di un amore che sa aspettare e sperare, rendendo la poesia un omaggio vibrante alla resilienza del cuore umano.

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SOLA

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Sono qui triste, sola
davanti all'immensità del mare.
Accarezzo la sabbia
mi sembra di scorgere
ancora le nostre orme,
di quando abbracciati felici
passeggiavamo
lungo la battigia,
ci perdevano
a contemplare il mare.
Struggente nostalgia,
vorrei che fossi qui
a stringermi forte
come sapevi fare tu.
Sentire il battito del tuo cuore
assaporare i baci.
le tue carezze,
che mi legavano
sempre più a te.

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di Maria Pia Marchetti di Ancona

Recensione

I versi trasudano malinconia e rimpianto. Essi sono un ritratto toccante della solitudine di fronte alla vastità del mare. La poetessa dipinge un quadro di tristezza profonda, in cui la protagonista accarezza la sabbia, sperando di rivivere i momenti felici trascorsi con l'amato. Le orme sulla battigia diventano simbolo di un passato sereno e ormai lontano, richiamando alla mente passeggiate condivise e sguardi perduti nell'infinito del mare. La nostalgia si fa struggente, manifestando il desiderio intenso di riavere accanto l'amato, di sentirne il battito del cuore, di assaporare ancora i suoi baci e le sue carezze. La semplicità del linguaggio amplifica l'immediatezza delle emozioni, rendendo la poesia un'espressione sincera e diretta del dolore e del desiderio di un amore perduto. La poesia è un tributo delicato e sentito alla memoria di un amore che continua a vivere nel cuore della protagonista, nonostante la distanza e l'assenza. Maria Pia Marchetti cattura con delicatezza e autenticità il senso di vuoto e la profondità dei sentimenti umani, regalando al lettore una riflessione intima e universale sulla solitudine e la nostalgia.

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