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La presentazione del match
21 Settembre 2023 - 07:13
Il Taranto calcio - archivio
Nel covo della Strega, per un duello di prestigio che ritorna sui palcoscenici del professionismo. Dopo la sosta forzata a causa dell’indisponibilità dello stadio Iacovone, il Taranto si appresta ad affrontare due trasferte consecutive ed incastonate in un segmento cronologico davvero esiguo: la prima è in programma oggi pomeriggio, a Benevento, turno infrasettimanale valevole per la quarta giornata e con fischio d’inizio alle ore 18.30, mentre la successiva coinciderà con l’ultimo “Monday Night” di settembre, ovvero lunedì prossimo, sul neutro di Teramo contro il Monterosi Tuscia.
L’eredità agonistica più recente per i rossoblu è rappresentata dal pareggio agguantato contro un organizzato Picerno, complice il fiuto di un attaccante di categoria quale Cianci, assente contro i sanniti per squalifica: Ezio Capuano dovrà rielaborare il reparto offensivo, sviluppato sulle alternanze dei trequartisti Bifulco e Kanoute contro i lucani, così come mediterà sui meccanismi omogenei da applicare al centrocampo (Bonetti non è al top della forma fisica ed abdicherà dalla contesa), valutando la funzionalità e l’efficacia delle catene. Il dialogo con la stampa svoltosi ieri, ancora con mezzi di fortuna, nei pressi del campo B, ha suggerito l’inaugurazione tattica classica improntata al 3-5-2, così come ha confermato la (temporanea?) perdita della fascia di capitano da parte di Ferrara.
“Nei valori globali, questo è un campionato nettamente superiore a quello dell’anno scorso. Il Benevento annovera calciatori che hanno disputato la serie A due stagioni fa, vanta un potenziale umano incredibile- ha esordito Ezio Capuano- Sono abituato ad esprimere con convinzione il mio pensiero: prima del derby d’esordio col Foggia, annunciai che bisognava migliorare la classifica del passato torneo, mentre altri si nascondono e parlano di salvezza. Sono convinto di avere una buona squadra, che possiede le qualità per giocare alla pari contro chiunque ed ovunque”. “Il Taranto ha un organico giovane, il secondo come media anagrafica dopo il Sorrento: è una squadra prospetticaha ricordato l’allenatore-I più anziani sono Calvano e Kanoute, entrambi classe ’93. Andremo a Benevento con grande umiltà, con rispetto, ma senza recitare il ruolo della vittima sacrificale”.
Studia le strategie: “Il Benevento sa variare impianto tattico, ma il Taranto deve dimostrarsi camaleontico. Il sistema di gioco equivale a numeri, all’interpretazione delle fasi ed al modo di occupare gli spazi nel tutelare e nella propensione offensiva”.
“La struttura importante dipende molto dall’avversario. Cercheremo di disputare la partita attraverso i concetti con cui l’abbiamo preparata- ha puntualizzato il trainerPossiamo variare uomini, schemi, ma per me una squadra è forte quando è razionale, pragmatica, cinica, quando sa mantenere il campo. Altri vedono il calcio come l’esasperazione dell’estetismo, ma l’emblema è il risultato”. Nell’immediata vigilia della gara contro la formazione guidata da Andreoletti, Capuano ha svelato: “Bonetti è l’unico indisponibile: purtroppo si trascina un problema dall’anno scorso, quindi lo fermeremo per poi recuperarlo al meglio. Cianci è stato squalificato dalla panchina dopo la sostituzione. Gli atleti ingaggiati sul gong del mercato non vantano ancora una tenuta ottimale, qualcuno è acciaccato: schiero solo gente che è al 100%”. Individuato come alter ego di Cianci per caratteristiche, il giovane Samele potrebbe sfruttare l’occasione in una formula d’attacco che potrebbe affidarsi, anche in corso d’opera, agli ispiratori sulla trequarti: “Noi abbiamo uomini di qualità importanti davanti e, quando staranno bene tutti, ci potremo divertire, variando situazioni tattiche- ha commentato CapuanoOra non può accadere: io non metto in campo gente forte ma che non sia in condizioni fisiche propedeutiche al mio calcio fatto di aggressività e di sacrificio illimitato”. Focus anche sui binari: a destra una sinergia inedita fra De Santis (arretrato) e Mastromonaco, entrambi reduci dalle rispettive squalifiche, a sinistra la staffetta fra Ferrara e Panico: “Mastromonaco non aveva disputato nemmeno un’amichevole. Avevamo preparato su lui e De Santis: con grande onestà, devo ammettere che il Picerno nei primi venti minuti ci ha fatto maleha dichiarato il tecnico ionico- Poi abbiamo corretto, ma non mi è piaciuto l’atteggiamento, non abbiamo difeso bene, eravamo distanti sulle scalate, sicuramente il sistema di gioco nuovo non ci ha avvantaggiato, bisogna partire dalle certezze. Abbiamo lavorato per limare gli errori, al fine di operare adeguatamente sulla forza, sui principi e sull’impianto del Benevento”.
La chiosa è inerente alla narrazione della diatriba fra Antonio Ferrara e mister Capuano: “Ferrara ha compiuto un gesto che un altro allenatore avrebbe finto di non vedere: io ho quasi sessant’anni ed ho costruito la mia carriera sulla dignità, non ho mai permesso un comportamento errato, per rispetto del gruppo e della città che la mia squadra rappresenta a livello calcistico- ha precisato il trainer rossoblu- Ferrara ha fatto un gesto molto grave, però non ha ucciso nessuno: ha chiesto scusa e gli fa onore. E’ un giocatore del Taranto, un ragazzo eccezionale”. “Non si tratta di perdonare, ma quel gesto va interpretato e punito, altrimenti diventa anarchia. Io non lascio passare- ha sentenziato in modo severo- Altri allenatori si dimostrano deboli nel professare tolleranza verso i propri calciatori nervosi nel momento di una sostituzione”.
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