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Elezioni europee 2024
23 Gennaio 2024 - 19:42
FdI e Pd stanno valutando se candidare le loro leader come capilista in una o più delle cinque circoscrizioni elettorali italiane alle elezioni europee di giugno. La scelta punta ad utilizzare il rispettivo carisma per racimolare voti, cannibalizzando i rispettivi alleati. Giorgia Meloni ci sta pensando e comuque ha gia dichiarato che, una volta eletta, rinuncerebbe al seggio per l’incompatibilità del suo ruolo con quello di parlamentare europea.
Elly Schlein, che è stata scelta alle primarie più dai passanti che dagli iscritti, considera che la sua candidatura di bandiera potrebbe ripetere l'exploit. Tuttavia per il momento la considera l’ultima questione per il Pd che vuole aprirsi alla società. Ma tanto ultima pare non sia se, Stefano Bonaccini, continua a sostenere che sarebbe sbagliato per la segretaria candidarsi in tutte e cinque le circoscrizioni.
C’è quindi un problema interno e, a sollevarlo sono proprio le donne del Pd: 26 firme del coordinamento nazionale delle democratiche lo hanno messo nero su bianco, in una lettera alla segretaria nazionale rappresentando la preoccupazione di essere penalizzate.
L’ansia delle compagne, contro la compagna Elly, è fondata sulla legge elettorale che regolamenta il voto. A differenza delle elezioni politiche, alle elezioni europee ci sono le preferenze. L’elettore può barrare il simbolo del partito che intende votare ed esprimere da una a tre preferenze, con alternanza di genere per i candidati. Due donne e un uomo o due uomini e una donna. Se si viola questa regola, è conteggiata solo la prima preferenza espressa sulla scheda. La Scelein sarebbe avvantaggiata capeggiando la lista delle cinque circoscrizioni. Scenario che diventerebbe ancora più realistico se si candidasse anche Giorgia Meloni: una sfida tra le leader dei due partiti che al momento i sondaggi danno al primo e al secondo posto nei consensi, quindi un referendum.
Siamo alle solite elezioni europee che finiscono per essere un sondaggio politico nazionale.
Tant’è che, in quarantanni, i candidati eletti hanno prevalentemente rinunciato al seggio per incompatibilità con altre cariche.
Il clima improprio da referendum, per elezioni proporzionali, con sbarramento al 4%, ha l’obiettivo di polarizzare il confronto invocando il refrain del voto utile, assecondato dall’interesse all’audience dei media di accaparrarsi il duello che si contendono tv pubbliche e private con buona pace della “par condicio” legge n. 28/2000 art. 2 comma 1: “le emittenti radiotelevisive devono assicurare a tutti i soggetti politici con imparzialità ed equità l'accesso all'informazione e alla comunicazione politica”. Così dovrebbe essere, ma no lo è per elezioni in cui un partito ottiene il numero dei seggi in modo direttamente proporzionale al numero di voti che riceve dai cittadini.
Siamo tutti ormai orfani della “Tribuna politica” di Jader Jacobelli, Giorgio Vecchietti, Ugo Zatterin e Villy de Luca dove nessuno pensava di attrarre interesse inscenando risse...
Per non essere cannibalizzati, ma soprattutto per provare a rispondere al numero crescente di elettori che per scelta rinunciano all’esercizio democratico del voto, nell’indifferenza generale dei partiti verso una logora politica, è necessario costruire nuove alleanze da porre in alternativa a nuovi e vecchie autarchie e populismi.
La nuova unificazione e coesione del Paese, nella alleanza di blocco occidentale, è la ricostruzione di una Italia fondata sul civismo federativo, pragmatico, insieme con un assetto istituzionale adatto alle funzioni globali e locali del terzo millennio. L’Italia non deve avere due politiche, una per il Nord che compete con l’Europa del Reno, a trazione franco-tedesca, e una per il Sud come un’appendice distante e sottostante.
Il Mezzogiorno ha un potenziale strategico che va oltre i suoi confini, è una piattaforma economico-logistica naturale che, sviluppata, attrezzata e interconnessa, può funzionare come “sistema – paese”. Non si tratta più, ormai, di integrare il Sud nel resto del Paese, ma essere protagonisti della Nazione Europa.
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Testata: Buonasera
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