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Massafra

Sant’Angelo a Torella devastato dai vandali, distrutti affreschi millenari. Le foto

L’Archeogruppo Jacovelli denuncia un incendio doloso nel complesso rupestre di Massafra: colpiti dipinti del XII e XIV secolo

MASSAFRA - Un colpo gravissimo al patrimonio storico e archeologico del territorio. Il complesso rupestre di Sant’Angelo a Torella, a nord ovest dell’abitato di Massafra, è stato pesantemente danneggiato da un atto vandalico che ha provocato conseguenze definite irreparabili dagli studiosi che da anni ne seguono la tutela e la ricerca. A lanciare l’allarme è l’Archeogruppo “E. Jacovelli”, che ha documentato sul posto i segni di una devastazione che ha compromesso in modo profondo uno dei siti rupestri più significativi dell’area.

Il complesso, descritto da padre Luigi Abatangelo come un piccolo monastero legato alla grande laura della gravina Madonna della Scala, rappresentava un riferimento di assoluto rilievo per valore storico e scientifico. La tecnica di scavo, analoga a quella degli altri insediamenti ipogei di Massafra, e la presenza di affreschi databili al XII secolo, attestavano l’esistenza del sito almeno dall’anno 1100. Tra le opere maggiormente danneggiate figurano l’affresco di San Michele Arcangelo e la Madonna con Bambino, risalente al XIV secolo, oltre ad altri resti pittorici e a una significativa iscrizione sulla volta.

Secondo quanto ricostruito dall’Archeogruppo, ignoti avrebbero utilizzato il complesso nel corso dell’estate per attività illecite, probabilmente finalizzate al recupero di rame. All’interno dell’invaso sono stati rinvenuti numerosi tubi multistrato privati dell’anima metallica, così come cavi elettrici sottoposti allo stesso trattamento. Le operazioni di asportazione e successiva combustione avrebbero generato fiamme e fumi che hanno annerito in modo definitivo le volte in pietra e la parte superiore dell’intero ambiente rupestre.

Il danno non riguarda solo l’aspetto estetico. Il calore e il fumo hanno compromesso la leggibilità degli affreschi e la conservazione strutturale del sito, rendendo estremamente difficoltoso qualsiasi futuro intervento di recupero. Sul luogo sono stati trovati anche guanti e un taglierino di grandi dimensioni, elementi che confermerebbero l’ipotesi di un’azione organizzata.

Alla luce di quanto accaduto, l’Archeogruppo ha annunciato la presentazione di un esposto alla Magistratura contro ignoti e chiede un immediato sopralluogo da parte dei Carabinieri e delle autorità competenti, nella speranza che l’analisi dei materiali rinvenuti possa consentire di individuare i responsabili. Contestualmente viene rivolto un appello all’Amministrazione comunale, affinché vengano messi in campo interventi concreti e continuativi per la tutela del patrimonio rupestre, definito di valore internazionale.

Nel documento si sottolinea come non sia più sostenibile l’assenza di fondi dedicati e di un sistema di vigilanza efficace, ribadendo che la prima forma di tutela resta il controllo costante del territorio attraverso un servizio strutturato di monitoraggio dei siti più esposti.

L’Archeogruppo chiede infine alla sindaca Giancarla Zaccaro di recarsi personalmente a Sant’Angelo a Torella per verificare la portata dei danni. Per chi ha studiato il complesso per decenni, conducendo ricerche, rilievi ed escursioni e accompagnando studiosi e ricercatori, la devastazione del sito rappresenta una ferita profonda per la comunità. Non solo un danno materiale, ma la perdita definitiva di un frammento essenziale della storia e dell’identità di Massafra.

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