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Roma

Tecnologie spaziali per l’ambiente, intesa su Taranto e Terra dei Fuochi. Le foto

Accordo quadro tra Agenzia Spaziale Italiana e Commissari straordinari: satelliti e telerilevamento per monitorare contaminazioni, supportare le bonifiche e rafforzare il controllo dei territori più critici

ROMA - Nella Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri è stato presentato l’Accordo Quadro tra l’Agenzia Spaziale Italiana e i Commissari straordinari per Taranto e per la Terra dei Fuochi, un’intesa che avvia una nuova fase di monitoraggio ambientale avanzato nelle aree a maggiore criticità del Paese. L’incontro, svoltosi il 12 dicembre 2026, ha sancito l’avvio operativo di una collaborazione istituzionale fondata sull’impiego delle tecnologie spaziali italiane.

Alla presentazione hanno partecipato il presidente dell’ASI Teodoro Valente, il commissario straordinario per l’area di Taranto Vito Felice Uricchio e il subcommissario per la Terra dei Fuochi Nino Tarantino, a testimonianza del livello strategico dell’accordo.

L’intesa prevede l’utilizzo integrato delle costellazioni satellitari nazionali, dal satellite iperspettrale PRISMA ai sistemi radar COSMO-SkyMed, fino alla nuova costellazione IRIDE, per rafforzare le attività di controllo e analisi ambientale. Questi strumenti consentiranno di mappare la distribuzione della contaminazione, individuare le possibili fonti di impatto e supportare le decisioni legate agli interventi di risanamento, con l’obiettivo di tutelare ambiente e salute pubblica. Le attività saranno svolte in raccordo con Prefetture e Forze di polizia, rafforzando anche una funzione di deterrenza nelle aree più esposte.

Secondo il presidente dell’ASI Teodoro Valente, i dati satellitari rappresentano oggi un elemento essenziale per la protezione dell’ambiente terrestre. L’osservazione dallo spazio permette una visione complessiva di vaste aree, fornendo informazioni complementari alle indagini condotte a terra e contribuendo alla definizione di strategie mirate di contrasto all’inquinamento e di bonifica. In questo contesto, l’Italia, attraverso l’ASI, riveste un ruolo di primo piano a livello internazionale.

Per il commissario Vito Felice Uricchio, l’accordo valorizza asset tecnologici di altissimo livello e colloca l’ASI come punto di connessione tra scienza avanzata e governo del territorio. Nel campo delle bonifiche, l’impiego del telerilevamento consente una capacità diagnostica inedita, dal monitoraggio delle aree contaminate alla verifica post intervento, con un impatto positivo anche sull’ottimizzazione dei costi e sull’efficacia delle azioni.

Il subcommissario Nino Tarantino ha sottolineato come la collaborazione tra l’ASI e la struttura commissariale rafforzi un modello operativo orientato non solo al controllo, ma anche a interventi più rapidi e mirati contro contaminazioni, abbandoni e criticità ambientali.

Soddisfazione è stata espressa anche dall’assessora regionale all’Ambiente Serena Triggiani, che ha definito l’accordo un passaggio cruciale soprattutto per l’area di Taranto, dove le bonifiche rappresentano una priorità. La presentazione a Palazzo Chigi, ha evidenziato, rafforza l’azione istituzionale e consolida un modello di collaborazione che integra tecnologie satellitari e strumenti innovativi nel contrasto all’inquinamento e nella tutela del territorio.

L’intesa segna così l’avvio di un percorso che mette l’eccellenza tecnologica nazionale al servizio della rigenerazione ambientale e della resilienza dei territori, con una visione condivisa tra istituzioni, scienza e strutture operative dello Stato.

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