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Lecce
24 Novembre 2025 - 07:51
LECCE – L’Ulivo d’Oro della XXVI edizione del Festival del Cinema Europeo è stato assegnato a White Snails, il film diretto da Elsa Kremser e Levin Peter, produzione Austria e Germania del 2025. Il titolo ha guidato un programma particolarmente ricco, con oltre 200 opere proposte nelle varie sezioni e retrospettive della rassegna.
La giuria presieduta da Lene Børglum, affiancata da Marco Giusti, Dubravka Lakic, Paolo Strippoli e Olena Yershova, ha motivato la scelta sottolineando la natura sorprendente del racconto e la delicatezza con cui vengono tratteggiate “due anime invisibili che si muovono in un mondo soffocante, simili a lumache in un paesaggio urbano privo di ossigeno”. Il film, interpretato da attori non professionisti, è stato apprezzato per la capacità di affrontare temi esistenziali e il rapporto della società con la morte, offrendo un punto di vista originale e asciutto.
Il Premio Speciale è stato attribuito a The Pupil di Karin Junger, coproduzione Olanda Belgio del 2025, riconosciuto per la precisione con cui descrive le dinamiche della manipolazione e per la forza del lavoro interpretativo dei due protagonisti, tra cui il giovane Bart de Wilde al debutto. La giuria ha evidenziato l’approccio privo di demonizzazioni, capace di indagare i traumi psicologici al centro della storia.
Il riconoscimento per la Migliore Fotografia è andato a The Love That Remains di Hlynur Pálmason, apprezzato per la capacità di rendere per immagini la fragilità di una relazione ormai giunta al termine, in contrasto con la maestosità del paesaggio. La fotografia del film, secondo la giuria, si distingue dall’estetica prevalente sulle piattaforme digitali.
Il premio per la Migliore Sceneggiatura è stato assegnato a What Marielle Knows di Frédéric Hambalek, scelto per il modo in cui racconta le complessità dei rapporti familiari attraverso un meccanismo narrativo fantastico che non cerca spiegazioni ma mette in luce “ipocrisie e orgogli effimeri” tipici della famiglia occidentale.
Il direttore del Festival, Alberto La Monica, ha espresso grande soddisfazione per l’andamento della rassegna. Ha definito questa edizione “una delle più partecipate e significative degli ultimi anni”, sottolineando l’entusiasmo del pubblico e la centralità del cinema come luogo di incontro e riflessione. La Monica ha ricordato anche i riconoscimenti alla carriera assegnati quest’anno, tra cui quello a Lars von Trier, a Saverio Costanzo e al produttore Nicola Giuliano, oltre alla varietà delle anteprime e dei temi affrontati, dall’inclusione alla sostenibilità fino alla cronaca.
Il direttore ha concluso ribadendo che il lavoro per la prossima edizione è già in corso, con l’obiettivo di mantenere vivo un progetto che continua a creare un ponte tra il pubblico e le storie capaci di lasciare un segno.
E infine ecco il Premio Mario Verdone che, alla sua XVI edizione, è stato assegnato dalla giuria composta dai fratelli Carlo, Luca e Silvia Verdone va a Greta Scarano per La vita da grandi.
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