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Taranto

"Autosilo meccanizzati e interrati per salvaguardare la Città Vecchia"

Il documento a firma dell'architetto Antonio Fanigliulo propone un sistema diffuso per salvaguardare il centro storico e migliorare mobilità, vivibilità e attrattività urbana

TARANTO - Riceviamo e volentieri pubblichiamo il documento tecnico redatto dall’architetto Antonio Fanigliulo, dedicato all’ipotesi di un masterplan per la realizzazione di parcheggi a servizio della Città Vecchia di Taranto. Un contributo di analisi e progettualità che interviene nel dibattito sulla salvaguardia e sulla valorizzazione del centro storico, affrontando il tema della mobilità e delle infrastrutture come elementi essenziali per il futuro dell’Isola Madre.

Eccone il testo integrale:

Il palazzo, la casa, l’ufficio, le banche, gli ospedali, … i parcheggi, le Città e tutte le infrastrutture nel loro complesso, si stanno radicalmente modificando sotto la spinta di innovazioni tecnologiche ed organizzative che le fanno diventare sempre più “intelligenti”. Questo fenomeno coinvolge il settore delle costruzioni, ma anche dell’Urbanistica, nella sua accezione più vasta, ed essendo ormai in una fase di sviluppo avanzata, rappresenta per gli operatori - architetti, ingegneri, politici - un’importante occasione per individuare nuove potenzialità urbane ed elaborare nuove proposte urbanistiche che intercettino al meglio i bisogni dei singoli individui che ci abitano o che li usano per il proprio lavoro, e per le esigenze della collettività in genere.

Base e obiettivo degli interventi che vengono man mano proposti, cui gli agglomerati urbani antichi e storici (oggi assenti) necessitano, è l’integrazione che crea per il costruito un sistema infrastrutturale, studiato su misura in tutte le sue parti per poter rispondere, in modo ottimale, ai bisogni e alle richieste di ogni specifica utenza urbana. Segnatamente, per la salvaguardia e la valorizzazione della Città Vecchia che si estende su tutta l’Isola Madre della Città di Taranto - verso la Città intelligente - indubbiamente una priorità assoluta è la creazione di un “sistema integrato di parcheggi” per far lavorare, vivere meglio e attrarre investimenti, cultura e capitale umano.

Il tema della Mobilità Urbana è in continua e rapida trasformazione che ci porta a ritenere un uso sempre più diverso e razionale dell’automobile privata. Già oggi è attivo il noleggio a breve o lungo termine e, nei paesi più avanzati, l’uso dell’auto senza guidatore. Ci  vuol dire che, verosimilmente, ci saranno significativi cambiamenti proprio nell’ambito dell’uso e del ricovero degli autoveicoli privati.

Alla stessa maniera non possiamo più ritenere i MODELLI URBANI come quelli fino ad oggi vissuti, statici e invariabili, perché non v’è certezza (personalmente nutro molti dubbi) che in un prossimo futuro continueremo(..ranno) a vivere l’ Habitat - le Città  e le case - come le abbiamo fino ad ora costruito e che oggi consideriamo insostenibili, pericolose, già obsolete e persino in dismissione o da rottamare.

Tuttavia, non possiamo sottrarci al presente e, pur nella consapevolezza di operare scelte a breve e medio termine, abbiamo il dovere di individuare, per le nostre Città, specie quelle antiche e storiche, un modello urbano, opportunamente integrato, in grado di intercettare le condizioni esistenziali dell’Uomo nel tempo in cui vive. In special modo per la Città Vecchia della Città di Taranto, come anche per il Borgo Umbertino e il distretto Urbano di Porta Napoli, per i quali già molto ritardo si è accumulato!

Già da molto tempo la cultura urbanistica ha accertato che fra le cause principali dell’abbandono degli agglomerati urbani antichi e persino di quelli storici novecenteschi, si comprenda la carenza, se non proprio l’assenza, di infrastrutture socio-culturali e servizi urbani che proprio la omonima crescita e il progresso tecnologico ci permettono di esigere come fattori primari necessari per elevare e gratificare il Capitale Umano e il suo vivere civile e avanzato. Viceversa, si opera al punto di fargli perdere i requisiti di “abitabilità” e rendere gli stessi agglomerati urbani antichi o storici fatiscenti e insoddisfacenti, paesaggisticamente diruti. A cominciare dalla mobilità urbana che, con l’espandersi della Città, la crescita socio-economica e culturale dei suoi abitanti, le comunicazioni, l’avvento e la diffusione capillare dell’automobile, ha indotto importanti e significative trasformazioni, al punto di rendere gli stessi contesti urbani invivibili e perci  fatiscenti ed abbandonati.

A nulla serve la Pianificazione Urbanistica Generale, e nemmeno quella di “dettaglio” se, prioritariamente, non vengono presi in considerazione, e definitivamente risolti, con coraggio e determinazione, i “fattori” che da oltre mezzo secolo, attanagliano la CITTÀ VECCHIA di Taranto, unitamente agli imprescindibili quartieri Borgo Umbertino e comparto di Porta Napoli. Dal punto di vista urbanistico non ha alcun senso, ed è un gravissimo errore, considerare e studiare l’ISOLA MADRE avulsa dai suoi contesti limitrofi, ormai al collasso e colti dall’oblio.

Non si pu  proprio sottacere che tutta la Pianificazione Urbanistica e Territoriale che ha interessato la Città dei Due Mari, dal secondo dopoguerra ad oggi, ad iniziare dall’insediamento ex ITALSIDER, al P.R.G. del 1970, fino ai vari Piani Particolareggiati che si sono susseguiti, colti dalla stagione della deregulation urbanistica, tutti hanno sortito l’effetto di “congelare”, se non proprio “affossare” la Città di Taranto.

Se si vuole realmente SALVAGUARDARE, VALORIZZARE e tenere in vita e non far morire detti straordinari “gioielli urbani” - Borgo-Città Vecchia- Porta Napoli - compito dell’Architetto-Urbanista deve essere quello di individuare le funzionalità dell’aggregato minerale e progettare, senza rinvii, limiti ideologici o creativi, delle soluzioni tecnicoinnovative, con artefatti per la Bellezza Urbana ad altissima funzionalità, qualità e contenuti “architettonici”. Ovviamente - ritenendo le acque del suo “doppio” mare unico ed esclusivo terreno di espansione urbana infrastrutturale - rispettando in modo assoluto il contesto urbano, le caratteristiche geo-morfologiche, i caratteri costruttivi, senza assolutamente violentarlo o stravolgerlo: integrandosi, possa sanare tutte le deficienze che gli creano pregiudizio.

Tralasciando e disconoscendo facili esternazioni, magari improvvisate, senza giudizio e effetto, con soluzioni tampone e temporanee, irrazionali, antiurbane e irrispettose della storia, lo si pu  fare, direi anche agevolmente, creando delle “PROTESI URBANE AD

ALTO CONTENUTO FUNZIONALE E ESPRESSIVITÀ ARCHITETTONICA” che vadano a incidere e soddisfare le esigenze funzionali dei cittadini che vi operano e consentire il soddisfacimento degli standard urbanistici: dal Teatro in Mar Grande, alla Nave dei Parcheggi per il Borgo ormeggiata in Mar Piccolo, alla valorizzazione dei Giardini del Peritato e aree limitrofe, al teatro del mare, al Waterfront lungo il Mar Grande, ecc..

Sicuramente, ancora oggi (non prevediamo il futuro a lungo termine) quello dei parcheggi urbani, per la società contemporanea è di importanza primaria, fondamentale e vitale per la sopravvivenza degli stessi centri urbani consolidati, in special modo di quelli Storici.

La Città di Taranto, per le sue eccezionali caratteristiche geo-morfologiche che la rendono veramente “unica”, avendo esaurito, direi fortunatamente, tutte le superfici fondiarie “a terra” che interessano il nucleo urbano consolidato della sua città antica e quelle storiche de quartiere Borgo e di Porta Napoli, non ha alternative se non il suo pregiato Mare: TARANTO È IL MARE!.

Oltretutto, è ormi accertato che, per le ragioni del consumo di suolo, sicurezza e fruibilità urbana, per la sosta prolungata (oltre i 15/30 minuti), dai contesti urbani compatti bisogna bandire i parcheggi a “raso” che costituiscono pericolosi e impattanti “vuoti urbani” è quelli in “elevazione” che divengono delle pregiudizievoli “scatole nere”, come qualche autorevole architetto correttamente osa osservare.

Per le esclusive necessità della CITTÀ VECCHIA DI TARANTO, la proposta che si avanza riguarda la dotazione diffusa di parcheggi pubblici, con una capienza che pu  arrivare fino a circa 4.000 posti auto, e oltre. Da realizzarsi, perimetralmente all’area esterna dell’Isola Madre, anche in più riprese, in tempi diversi, con il palesarsi delle necessità, in “silos meccanici totalmente automatizzati” e interrati, con capienza fino a 120 posti auto ciascuno, senza alcuna visibilità esterna di auto dal piano stradale o dagli immobili che vi insistono. Segnatamente ubicati: sul versante “nord-est” dell’ISOLA, lungo via Garibaldi, sul fronte del Mar Piccolo, posizionati sotto le aree verdi esistenti che continueranno ad esistere; mentre, sul versante opposto, lungo corso Vittorio Emanuele II, sul fronte di Mar Grande, senza intaccare la muraglia di contenimento esistente, alta circa 11 metri, posizionati a ridosso della stessa. Quest’ultima interessante collocazione che consente di avere alla quota stradale delle piccole terrazze panoramiche (350÷400 mq circa) sul Mare, comprese le discese in Mar Grande e, sfruttando la esposizione a est-sudovest, le significative schermature “fotovoltaiche” (500 mq circa cadauno) dei silos fuori dall’acqua/bagnasciuga, quasi a creare una installazione di Arte Pubblica, visibili direttamente dal mare ma non dalla terraferma.

Ovviamente la progettazione esecutiva di tale speciale intervento - che non esclude quelli sull’acqua e nello stesso aggregato minerale della Città Vecchia - considererà molti altri aspetti materici-costruttivi e estetico-funzionali che la sensibilità ambientale e paesaggistica, e la creatività architettonica, saprà consegnare alla Bellezza e alla Attrattività Urbana per la SALVAGUARDIA e la VALORIZZAZIONE dell’intero contesto storico.

Arch. Antonio FANIGLIULO

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