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Bari
19 Novembre 2025 - 15:00
BARI - Le immagini scattate questa mattina in via Argiro hanno sollevato più di una perplessità: una parte delle basole calcaree, arrivate in cantiere per la nuova pavimentazione, appare già scheggiata e danneggiata prima ancora della posa. Superfici rigate, angoli fratturati e una fragilità evidente hanno spinto cittadini e passanti a interrogarsi sulla qualità del materiale impiegato e sulla correttezza della filiera dei controlli.
Il sospetto è che pietre in queste condizioni dovessero essere segnalate immediatamente all’impresa incaricata, evitando di finire tra i lotti destinati al montaggio. Altre domande riguardano la supervisione tecnica: è possibile che difetti così visibili non siano stati registrati dagli operai o dai referenti del cantiere? Oppure che il responsabile comunale preposto alla verifica delle opere non abbia ritenuto necessario approfondire?
L’episodio arriva a due mesi dall’apertura ufficiale del cantiere, avvenuta lo scorso 15 settembre, giornata in cui erano state illustrate le linee guida dell’intervento, finanziato con oltre 4,5 milioni di euro del PNRR e destinato a trasformare via Argiro in una rambla moderna e interamente pedonale.
Secondo quanto comunicato all’avvio, il progetto riguarda 14 mila metri quadri di superficie e prevede una revisione completa del manto stradale, nuove alberature, pavimentazione in pietra lavica del Vesuvio per la carreggiata e marciapiedi rivestiti in basole calcaree pugliesi. Ogni isolato richiederà circa 90 giorni di lavorazione, per un totale di 300 giorni naturali consecutivi.
In questa fase iniziale, gli interventi stanno interessando le fasce laterali, così da garantire percorsi provvisori per residenti e attività commerciali. La Soprintendenza, coinvolta nel progetto, ha disposto una sorveglianza archeologica costante durante gli scavi, fino al banco roccioso. L’intervento dovrà inoltre eliminare il dislivello di circa 15 centimetri tra marciapiedi e carreggiata, uniformando lo spazio in un unico livello pedonale.
Allo stato attuale, resta da chiarire se le basole danneggiate costituiscano un episodio limitato oppure un problema più ampio legato alla fornitura. In situazioni simili, il capitolato d’appalto impone all’impresa la selezione e la consegna di materiale conforme, mentre la direzione lavori ha l’obbligo di verificarne la qualità prima della posa.
Il cantiere di via Argiro è destinato a proseguire fino a maggio 2026, con l’obiettivo di riconsegnare ai cittadini una strada rinnovata, valorizzata da nuove aree verdi e dotata di una pavimentazione uniforme. La vicenda delle basole danneggiate impone ora un supplemento di attenzione da parte di tutti i soggetti coinvolti, affinché la qualità promessa sia effettivamente garantita.
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