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Bari

All’ospedale Di Venere le prime ablazioni con radiofrequenza per curare le aritmie. Le foto

Successo per l’équipe di Cardiologia. L’intervento, eseguito dalla dottoressa Rosanna Valecce sotto la direzione del dottor Massimo Vincenzo Bonfantino, segna un nuovo traguardo per la cardiologia barese

BARI - Un nuovo passo avanti per la cardiologia pugliese. Presso l’ospedale “Di Venere” di Bari, nella Unità Operativa Complessa di Cardiologia diretta dal dottor Massimo Vincenzo Bonfantino, sono state avviate con successo le prime procedure di ablazione con radiofrequenza per il trattamento delle aritmie sopraventricolari, disturbi del ritmo cardiaco che possono compromettere la qualità della vita dei pazienti.

Il primo intervento è stato condotto dalla dottoressa Rosanna Valecce, con il supporto dell’équipe medica e infermieristica del Laboratorio di Elettrofisiologia. L’avvio di questa attività rappresenta un importante risultato frutto della collaborazione con l’ospedale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti e con l’équipe del professor Massimo Grimaldi, che ha contribuito al percorso formativo e all’organizzazione delle nuove procedure.

Le aritmie sopraventricolari sono alterazioni della normale frequenza del battito cardiaco che possono manifestarsi con palpitazioni, vertigini, affanno e sensazione di battito irregolare. Pur non essendo sempre gravi, richiedono un trattamento adeguato per prevenire complicanze e migliorare la qualità di vita del paziente.

La tecnica di ablazione con radiofrequenza rappresenta oggi uno dei metodi più efficaci per la cura di queste patologie. Si tratta di una procedura mini-invasiva che prevede l’introduzione di un catetere attraverso una vena femorale, guidato fino al cuore con l’ausilio di sistemi di mappaggio elettro-anatomico tridimensionale.

Attraverso il catetere, il cardiologo eroga impulsi di energia a radiofrequenza che producono un effetto termico controllato capace di interrompere i circuiti elettrici anomali responsabili dell’aritmia. In questo modo il ritmo cardiaco torna stabile e regolare.

L’intervento viene eseguito in anestesia locale, ha una durata media compresa tra una e due ore e comporta una degenza breve, con dimissione in giornata o il giorno successivo. I risultati clinici sono incoraggianti: la procedura consente la risoluzione definitiva del disturbo nel 90-95% dei casi, riducendo la necessità di farmaci antiaritmici e permettendo un rapido ritorno alla normale vita quotidiana.

«Con l’introduzione di questa tecnica – spiega il dottor Bonfantino, direttore del Dipartimento Cardiologico aziendale – la Cardiologia del Di Venere, insieme a quella dell’ospedale San Paolo, consolida la rete cardiologica della ASL Bari, confermandosi centro di riferimento per innovazione tecnologica, sicurezza e qualità delle cure nel trattamento delle aritmie».

Per i pazienti questo nuovo servizio significa recuperare la regolarità del ritmo cardiaco, ridurre i sintomi e migliorare sensibilmente la qualità della vita, grazie a un approccio terapeutico moderno, efficace e pienamente integrato nella rete ospedaliera territoriale.

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