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Taranto
23 Ottobre 2025 - 11:07
TARANTO - Nasce a Taranto ma guarda al futuro dell’educazione italiana. Si chiama RoBro ed è il robot con intelligenza artificiale creato per portare la tecnologia e la robotica nelle scuole, rendendole più accessibili e inclusive. Il suo ideatore è Fabio Casciabanca, giornalista e maker formatosi proprio nel capoluogo ionico, che ha presentato il progetto alla Maker Faire Rome – The European Edition, la più importante manifestazione europea dedicata all’innovazione.
RoBro è un busto robotico stampato in 3D, dotato di sistemi AI e riconoscimento vocale, capace di parlare, ascoltare, seguire il volto del suo interlocutore e muovere la bocca in sincronia con la voce. È costruito con componenti economici e facilmente reperibili, come Raspberry Pi e Arduino, ed è completamente open source, per consentire a qualsiasi scuola di replicarlo e adattarlo alle proprie esigenze.
“Taranto ha contribuito a formare la mia visione – racconta Casciabanca –. È una città piena di creatività e talento, dove ho imparato che la tecnologia può diventare uno strumento di riscatto e di inclusione. Con RoBro voglio restituire alla scuola ciò che la scuola ha dato a me”.
L’obiettivo del progetto è chiaro: favorire la partecipazione degli studenti, anche di quelli con bisogni educativi speciali o difficoltà relazionali, attraverso un approccio innovativo e umano alla didattica. RoBro può essere usato per introdurre il coding, sviluppare progetti interdisciplinari o semplicemente per stimolare l’interazione in classe.
“Un robot può diventare un compagno di classe che non giudica ma incoraggia – spiega la docente di sostegno Daria D’Acquisto –. Può aiutare anche i ragazzi più timidi a sentirsi parte del gruppo, trasformando la tecnologia in un ponte verso l’inclusione”.
Alla Maker Faire Rome, svoltasi dal 17 al 19 ottobre 2025 al Gazometro Ostiense, RoBro è stato tra i protagonisti dell’area educational. Nello stand dedicato, studenti, insegnanti e famiglie hanno potuto interagire con il robot, scoprire le sue funzionalità, consultare guide didattiche open source e partecipare a laboratori di robotica educativa.
Dopo la fiera, il progetto entrerà nella fase sperimentale con un programma pilota in una scuola secondaria della provincia di Piacenza, dove RoBro sarà impiegato come assistente didattico per valutare l’impatto dell’intelligenza artificiale nella didattica quotidiana.
Casciabanca, che ha presentato il progetto con il motto “La tecnologia deve unire, non dividere”, ha voluto sottolineare il legame con la sua terra d’origine: “Dal Sud può nascere un modello di innovazione sociale che parla di equità e di futuro. RoBro è il simbolo di un’Italia capace di coniugare competenze tecnologiche e valori umani”.
Il robot tarantino, dunque, non è soltanto un esperimento di ingegneria, ma un manifesto educativo: dimostra che l’intelligenza artificiale, se guidata da una visione inclusiva, può diventare un alleato prezioso per costruire una scuola più aperta, partecipata e consapevole.
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